Windows Server 8 adotterà il nuovo Resilient File System - [NEWS]

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    Predefinito Microsoft decide di passare a ReFS, un nuovo file system per Windows Server 8.


    La tecnologia Storage Spaces introdotta da Microsoft in Windows 8 per consentire di virtualizzare la memoria fisica, dà modo di far uso del thin provisioning in entrambe le piattaforme del nuovo O.S. di Redmond, sia server che desktop.

    Storage Spaces andrà pertanto a sostituire Drive Extender e consentirà una modalità di aggregazione dello spazio disponibile su disco, gestito in maniera maggiormente flessibile e a prova di errore.

    La virtualizzazione alla base di questa tecnologia permetterà infatti di utilizzare, in teoria, sino al 50% in più dello spazio fisicamente disponibile sulle unità di memorizzazione installate: ciò renderà la gestione dello storage più semplificata e, al tempo stesso, decisamente più flessibile e robusta di quanto non sia avvenuto in passato.

    Microsoft, oltre a sviluppare opportune modalità per replicare i dati tra più dischi, ha ora anche deciso di rompere col passato adottando una nuova soluzione al fine di rafforzare in profondità il sistema di memorizzazione dei file.

    L’azienda è giunta negli anni passati alla conclusione di quanto sia importante prevenire e determinare in qualche modo l'insorgere della corruzione dei dati nonché di assicurare, qualora sfortunatamente questa avvenga, che il danneggiamento di un file non sia in grado di estendere il danno anche ad altre strutture di dati.

    MicrosoftWindows8

    Nel descrivere la tecnologia alla base di Storage Spaces, Microsoft non si era a suo tempo pronunciata sul modo in cui avesse scelto di affrontare queste importanti esigenze.

    La risposta è stata ora resa pubblica: si tratta del nuovo file system che sarà abbreviato in ReFS.

    In un primo momento, e sino alla fase finale di sviluppo, si sarebbe dovuto chiamare Protogon File System, mentre, nelle ultimissime battute, le necessità di marketing hanno visto cambiare il suo nome in Resilient File System.

    Storage Spaces rende semplici le operazioni per far immediatamente fronte al guasto di un disco, ma non è in grado di aiutarci quando su di esso si produrranno dati errati.

    Utilizzando due unità in mirroring (Raid 1), Storage Spaces è infatti in grado solamente di indicare se tali unità mostrino delle differenze, ovvero se il controllo di parità fallisca, ma non ha alcuna possibilità di determinare quale delle due unità custodisca i dati corretti e quale quelli in errore.

    In caso di cancellazioni accidentali, inoltre, dove i dati mancano del tutto, tale problematica può essere corretta, mentre in caso si verificassero degli errori, ovvero qualora i dati si mostrassero incoerenti tra le due unità costituenti il mirror, tali problematiche allo stato attuale possono soltanto essere rilevate.

    ReFS, in buona sostanza, è stato progettato con l’idea di intervenire proprio dove Storage Spaces termina di rendere la sua utilità.

    Per proteggere dalla corruzione la propria struttura interna dei dati, i metadati del file system ed opzionalmente anche i dati degli utenti, ReFS attiva delle operazioni tramite le quali giunge a calcolare e memorizzare i checksum inerenti sia ai dati che ai metadati stessi.

    Gli algoritmi di checksum utilizzati sono stati progettati in modo tale che anche un piccolo cambiamento in input determini un sostanziale quanto esteso cambiamento nel controllo risultante in output.

    Ogni parte di informazioni protetta dal checksum viene a sua volta introdotta in un ulteriore algoritmo di checksum ed il risultato definitivo sarà un numero, il checksum globale: nel caso di ReFS tale checksum è rappresentato da un numero a 64 bit.

    refs-logo

    Ogni volta che ReFS leggerà i metadati del file system (o i dati che ha introdotto nella protezione tramite checksum) andrà a calcolare il checksum per ogni informazione letta e terminerà questo primo ciclo operativo effettuando in rapida successione un confronto tra ognuno di questi valori con quelli precedentemente memorizzati.

    Se i due valori relativi ad ogni singolo dato si mostreranno corrispondenti significherà che il dato è stato letto correttamente, se invece non dovessero corrispondere allora si riceverà la chiara indicazione di un errore.

    Questa protezione tramite checksum permetterà, inoltre, di evitare anche tutta una serie di possibili anomalie fin qui riscontrate.

    In genere, infatti, durante la scrittura potrebbero venire a presentarsi due ordini di problematiche: le cosiddette "lost writes", dove i dati non giungono ad esser definitivamente scritti su disco, e le più pericolose "misdirected writes", dove un bug nel driver del file system, nel firmware del drive o nel suo controller, va a finalizzare la scrittura su una posizione completamente errata del disco.

    Durante la lettura dei dati, invece, la più grande preoccupazione riguarda la cosiddetta "bit rot", che altro non è se non la corruzione di quei dati che, pur essendo al momento della scrittura memorizzati realmente in modo corretto, subiscono solo successivamente la corruzione a causa di una specifica anomalia di memorizzazione.

    Tale imponderabile anomalia va purtroppo a verificarsi a livello magnetico proprio sui settori a livello dello strato superficiale del disco interessato.

    L'utilizzo di ReFS risolve in definitiva anche il gravoso problema del non sapere su quale disco, di una coppia usata in mirroring, si trovi memorizzato realmente il dato corretto.

    Quando viene utilizzato con un mirroring tramite Storage Spaces, infatti, ReFS sarà sostanzialmente in grado di calcolare in modo del tutto indipendente il checksum di ogni unità del mirroring stesso, e quindi di utilizzare questa circostanza per determinare quale delle due unità sarà quella su cui versano i dati corretti e quale invece non lo sarà.

    Per migliorare ulteriormente la protezione contro il "bit rot", ReFS risulta anche in grado di effettuare il cosiddetto scrubbing: avrà modo, infatti, di leggere periodicamente tutti i dati e i metadati di un volume, verificherà che i checksum siano sostanzialmente corretti e, se necessario, utilizzerà le corrette copie di mirror per riparare i dati eventualmente corrotti.

    ReFS-diagram

    ReFS è stato inoltre progettato per fornire una maggiore protezione contro gli insidiosi guasti di alimentazione verificatisi durante le operazioni di scrittura.

    L'attuale file system di Windows, NTFS, esegue gli aggiornamenti delle sue strutture di dati e metadati direttamente nella loro locazione originale.

    Se un file venisse rinominato, NTFS andrebbe a leggere il settore del disco contenente il nome del file, calcolerebbe un altro settore con il nuovo nome del file, e solo dopo provvederebbe a scrivere tutto il contenuto del precedente settore su di esso.

    Questo sta a significare che un intero settore potrebbe subire un danneggiamento se la scrittura venisse interrotta per una mancanza di energia: un problema noto come "torn writes".

    In passato questo significava che quantomeno 512 byte (il minimo blocco logico in uso allo stato attuale) avrebbero potuto subire dei danni.

    Sui moderni e capienti hard disk, dove il minimo spazio di allocazione è salito a 4096 byte, ReFS funziona in modo diverso: invece di aggiornare i metadati direttamente sulla loro locazione, provvederà a scrivere direttamente i nuovi metadati in una posizione diversa, in modo da prevenire i danni da "torn writes".

    Come NTFS, anche ReFS sarà in grado di evitare i cosiddetti guasti in cascata.

    Qualora dovesse verificarsi un problema non correggibile (del tipo di corruzione di dati non in mirroring o non aventi un valido mirroring) ReFS sarà in grado di creare una registrazione del problema, e quindi di inibire l'accesso ai soli dati danneggiati, senza per forza di cose mettere offline l'intero volume, provocando una interruzione nell'accesso anche a tutti gli eventuali dati, sebbene corretti, che si trovino sul medesimo volume.

    La decisione di modificare in maniera sostanziale e sostituire, a circa venti anni di distanza, il file system NTFS, è stata valutata a lungo nel corso di questi ultimi anni da parte di Microsoft, ma si è reso necessario non prendere tale attività alla leggera.

    Un bug in un file system può causare perdite catastrofiche di dati per milioni di persone.

    Le due implementazioni di file systems con il testing assolutamente più reale, sono infatti attualmente entrambe di Microsoft: i propri driver NTFS e FAT32 hanno più utenti rispetto a qualsiasi altro driver di file system al mondo.

    Questo aspetto non è da sottovalutare: l'enorme quantità di test reali affrontati sta a significare che i bug e le situazioni insolite potenzialmente verificabili su questi due file systems sarebbero scoperte e fixate prima e meglio rispetto ad ogni altro esistente.

    Microsoft ha stabilito, pertanto, di non scartare a priori ed in maniera consistente le parti di codice NTFS già super collaudate ed affidabili.

    Il driver ReFS prenderà e riutilizzerà infatti alcune parti esistenti del driver NTFS, comprese le sue API complete nonché la gestione della cache e della sicurezza.

    Solo la parte più a basso livello del driver verrà sostanzialmente modificata insieme a quelle interessate alla vera e propria organizzazione dei dati su disco.

    Windows8-ReFS

    Comprensibilmente, Microsoft sta adottando un approccio ampiamente conservativo al roll-out a sostegno di ReFS.

    Solo Windows Server 8 includerà ReFS, mentre le versioni desktop-oriented di Windows 8 continueranno ancora, nel primo periodo, ad utilizzare l'affidabile NTFS.

    Proprio come per Storage Spaces, ReFS non sarà comunque utilizzabile come unità di avvio, significando che solo le future versioni di Windows estenderanno il supporto ReFS anche al client, ed eventualmente, solo in una fase ancora successiva, potranno renderlo avviabile.

    Windows Server 8, purtroppo, non metterà a disposizione alcun tool per la conversione dei volumi NTFS esistenti nel nuovo ReFS: la migrazione dei dati preesistenti sarà dunque possibile solo previa creazione e successiva copia in un volume ReFS completamente scratch.

    In maniera però davvero sorprendente, ReFS non conterrà una serie di caratteristiche che lo renderanno, se possibile, penalizzante rispetto a NTFS.

    La più notevole è quella di non supportare ulteriormente gli "hard links", una funzionalità presente su NTFS e su tutti i file system UNIX, che consente ad un file la possibilità che gli vengano assegnati nomi e percorsi multipli.

    Ciò appare particolarmente sorprendente in quanto Windows ha utilizzato da sempre ed in maniera estensiva gli "hard links" per il proprio storage side-by-side, nonché per le differenti versioni di librerie.

    Un'altra nuova caratteristica di Windows, già presente a partire da Vista, non verrà inoltre inclusa in ReFS: quella inerente, in particolare, agli aggiornamenti transazionali sui dati degli utenti.

    Windows Vista e Windows 7 permettono infatti di apportare al file system operazioni similari a quelle effettuate sui database, in cui una serie di aggiornamenti al file system possono essere portati a temine in modalità atomica, soluzione questa non più percorribile in ReFS.

    La crittografia e la compressione a livello di file, inoltre, non verranno supportate in ReFS, né lo saranno i data streams, utili in quanto predisposti anche per lavorare con i client Mac OS X.

    In ultimo, verranno abolite anche le quote di archiviazione.

    NTFSvsReFS

    Non tutte le funzionalità che verranno a mancare saranno però così sorprendenti: due caratteristiche che esistono attualmente solo per retrocompatibilità come la generazione di file con nome abbreviato (8.3) per la compatibilità DOS e come il supporto per gli attributi estesi di OS/2 verranno rimossi dal nuovo file system.

    Mentre risulta abbastanza accettabile che le caratteristiche di retrocompatibilità possano tranquillamente esser state abbandonate, sarà invece difficile veder da subito accettato ReFS come un vero e proprio sostituto di NTFS, almeno fino a quando non saranno rimpiazzate o risolte le caratteristiche più importanti esistenti in NTFS e, come dicevamo, mancanti nel nuovo ReFS.

    Nonostante il suo limitato set di funzionalità e di disponibilità, Microsoft afferma che ReFS potrà esser pronto per gli ambienti di produzione già al lancio di Windows Server 8, in quanto lo sviluppo allo stato attuale ha decisamente oltrepassato la fase di beta testing.

    Infatti, oltre al riutilizzo del codice esistente ed affidabile di NTFS, l'azienda ha anche provveduto a testare ampiamente il nuovo file system sostenendo che ha già raggiunto un "livello di robustezza senza precedenti per un file system di Microsoft".

    Sebbene, quindi, abbia mostratot nel passato di continuare a migliorare NTFS sia in Windows Vista che in Windows 7, Microsoft ha dato conferma con queste soluzione di aver guardato comunque sempre oltre e, nello specifico, con particolare occhio di riguardo verso ZFS di Oracle e BtrFS di Linux.

    Entrambi questi file system, infatti, si sono mostrati nel recente passato estremamente stabili, offrendo già una gestione altamente flessibile del sistema di memorizzazione e, aspetto ancora più importante, una tolleranza ai guasti integrata ed affidabile tanto da risultare allo stato dell'arte per ricoprire il ruolo di file system di tipo mainstream.

    Storage Spaces avrà un lungo cammino verso la fornitura di Windows per la gestione di volumi di capacità elevata e ReFS andrà a colmare la maggior parte delle caratteristiche ancora lacunose, aggiungendo una struttura di file system che è fondamentalmente più robusta e a salvaguardia dei dati, rispetto quella che NTFS è stata in grado di offrire durante il proprio ciclo di vita.




  2. #2
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    Originariamente inviato da Totocellux
    La tecnologia Storage Spaces introdotta da Microsoft in Windows 8 per consentire di virtualizzare la memoria fisica, dà modo di far uso del thin provisioning in entrambe le piattaforme del nuovo O.S. di Redmond, sia server che desktop.

    Storage Spaces andrà pertanto a sostituire Drive Extender e consentirà una modalità di aggregazione dello spazio disponibile su disco, gestito in maniera maggiormente flessibile e a prova di errore.

    La virtualizzazione alla base di questa tecnologia permetterà infatti di utilizzare, in teoria, sino al 50% in più dello spazio fisicamente disponibile sulle unità di memorizzazione installate: ciò renderà la gestione dello storage più semplificata e, al tempo stesso, decisamente più flessibile e robusta di quanto non sia avvenuto in passato.

    Microsoft, oltre a sviluppare opportune modalità per replicare i dati tra più dischi, ha ora anche deciso di rompere col passato adottando una nuova soluzione al fine di rafforzare in profondità il sistema di memorizzazione dei file.

    L’azienda è giunta negli anni passati alla conclusione di quanto sia importante prevenire e determinare in qualche modo l'insorgere della corruzione dei dati nonché di assicurare, qualora sfortunatamente questa avvenga, che il danneggiamento di un file non sia in grado di estendere il danno anche ad altre strutture di dati.

    Nel descrivere la tecnologia alla base di Storage Spaces, Microsoft non si era a suo tempo pronunciata sul modo in cui avesse scelto di affrontare queste importanti esigenze.

    La risposta è stata ora resa pubblica: si tratta del nuovo file system che sarà abbreviato in ReFS.
    Del nuovo filesystem avevo letto qualcosa pochi giorni fà ma di Storage Spaces non avevo mai sentito nulla... Questa virtualizzazione della memoria fisica di cui hai parlato è sostanzialmente una forma di deduplica dei dati con controlli di coerenza avanzati?

    Originariamente inviato da Totocellux
    In un primo momento, e sino alla fase finale di sviluppo, si sarebbe dovuto chiamare Protogon File System, mentre, nelle ultimissime battute, le necessità di marketing hanno visto cambiare il suo nome in Resilient File System.
    Effettivamente non ho difficoltà a crederlo!!

    Originariamente inviato da Totocellux
    Storage Spaces rende semplici le operazioni per far immediatamente fronte al guasto di un disco, ma non è in grado di aiutarci quando su di esso si produrranno dati errati.

    Utilizzando due unità in mirroring (Raid 1), Storage Spaces è infatti in grado solamente di indicare se tali unità mostrino delle differenze, ovvero se il controllo di parità fallisca, ma non ha alcuna possibilità di determinare quale delle due unità custodisca i dati corretti e quale quelli in errore.

    In caso di cancellazioni accidentali, inoltre, dove i dati mancano del tutto, tale problematica può essere corretta, mentre in caso si verificassero degli errori, ovvero qualora i dati si mostrassero incoerenti tra le due unità costituenti il mirror, tali problematiche allo stato attuale possono soltanto essere rilevate.

    ReFS, in buona sostanza, è stato progettato con l’idea di intervenire proprio dove Storage Spaces termina di rendere la sua utilità.

    Per proteggere dalla corruzione la propria struttura interna dei dati, i metadati del file system ed opzionalmente anche i dati degli utenti, ReFS attiva delle operazioni tramite le quali giunge a calcolare e memorizzare i checksum inerenti sia ai dati che ai metadati stessi.
    La generazione e la memorizzazione di questi chechsum non rischiano però di risultare terribilmente gravosi per lo storage?

    Originariamente inviato da Totocellux
    Per migliorare ulteriormente la protezione contro il "bit rot", ReFS risulta anche in grado di effettuare il cosiddetto scrubbing: avrà modo, infatti, di leggere periodicamente tutti i dati e i metadati di un volume, verificherà che i checksum siano sostanzialmente corretti e, se necessario, utilizzerà le corrette copie di mirror per riparare i dati eventualmente corrotti.

    ReFS è stato inoltre progettato per fornire una maggiore protezione contro gli insidiosi guasti di alimentazione verificatisi durante le operazioni di scrittura.

    L'attuale file system di Windows, NTFS, esegue gli aggiornamenti delle sue strutture di dati e metadati direttamente nella loro locazione originale.

    Se un file venisse rinominato, NTFS andrebbe a leggere il settore del disco contenente il nome del file, calcolerebbe un altro settore con il nuovo nome del file, e solo dopo provvederebbe a scrivere tutto il contenuto del precedente settore su di esso.

    Questo sta a significare che un intero settore potrebbe subire un danneggiamento se la scrittura venisse interrotta per una mancanza di energia: un problema noto come "torn writes".

    In passato questo significava che quantomeno 512 byte (il minimo blocco logico in uso allo stato attuale) avrebbero potuto subire dei danni.

    Sui moderni e capienti hard disk, dove il minimo spazio di allocazione è salito a 4096 byte, ReFS funziona in modo diverso: invece di aggiornare i metadati direttamente sulla loro locazione, provvederà a scrivere direttamente i nuovi metadati in una posizione diversa, in modo da prevenire i danni da "torn writes".
    Sostanzialmente un check-disk online, come previsto anche ZFS o BtrFS e una forma di journaling, giusto? Per quello che ne capisco, ottimo direi. E' prevista anche un'aggregazione tipo LVM o JBOD?

    Originariamente inviato da Totocellux
    Il driver ReFS prenderà e riutilizzerà infatti alcune parti esistenti del driver NTFS, comprese le sue API complete nonché la gestione della cache e della sicurezza.

    Solo la parte più a basso livello del driver verrà sostanzialmente modificata insieme a quelle interessate alla vera e propria organizzazione dei dati su disco.
    Dato che presumo che le specifiche di questo filesystem non saranno pubblicate, come per NTFS, questo potrebbe aiutare nella creazione di un driver stabile per i sistemi open, come ntfs-3g... Sperem!

    Originariamente inviato da Totocellux
    Mentre risulta abbastanza accettabile che le caratteristiche di retrocompatibilità possano tranquillamente esser state abbandonate, sarà invece difficile veder da subito accettato ReFS come un vero e proprio sostituto di NTFS, almeno fino a quando non saranno rimpiazzate o risolte le caratteristiche più importanti esistenti in NTFS e, come dicevamo, mancanti nel nuovo ReFS.
    Sull'estinzione dei dinosauri mi trovo d'accordo, mi sembra strano però che certe feature vengano abbandonate così... Ma credi che parte di queste feature non siano state implementate nell'ottica di una implementazione futura oppure che semplicemente MS ne demanderà il supporto a tool di terze parti (tipo la gestione quote)?
    Per quanto riguarda la cifratura, forse il supporto è stato abbandonato in favore di sistemi di cifratura a livello disco, con sistemi tipo bit-locker...

    Questa è la storia di 4 persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece, Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma Ognuno capì che Nessuno l'avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.

  3. #3
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    Originariamente inviato da frakka
    Del nuovo filesystem avevo letto qualcosa pochi giorni fà ma di Storage Spaces non avevo mai sentito nulla... Questa virtualizzazione della memoria fisica di cui hai parlato è sostanzialmente una forma di deduplica dei dati con controlli di coerenza avanzati?
    [...]
    in pratica si può ritenere questo. Un pò quello che accade in Linux con il gestore dei volumi logici e soprattutto in BSD e Solaris con ZFS che stravolge il concetto di volume e tramite il quale possono essere creati, a partire da un unico pool, anche centinaia di file systems ottimizzati


    Originariamente inviato da frakka
    [...]
    La generazione e la memorizzazione di questi chechsum non rischiano però di risultare terribilmente gravosi per lo storage?
    beh, teoricamente dovrebbe essere proprio così.
    L'impatto che in concreto avranno poi tali operazioni sullo storage dipenderà credo essenzialmente dalle modalità con le quali queste verranno poi finalizzate su disco. Ritengo che abbiano pensato bene ad un lavoro ottimizzato



    Originariamente inviato da frakka
    [...]
    Sostanzialmente un check-disk online, come previsto anche ZFS o BtrFS e una forma di journaling, giusto? Per quello che ne capisco, ottimo direi. E' prevista anche un'aggregazione tipo LVM o JBOD?
    Si. Credo che abbiano davvero preso molti molti spunti da Logical Volume Manager



    Originariamente inviato da frakka
    [...]
    Dato che presumo che le specifiche di questo filesystem non saranno pubblicate, come per NTFS, questo potrebbe aiutare nella creazione di un driver stabile per i sistemi open, come ntfs-3g... Sperem!
    Anche qui, credo che la situazione si evolverà esattamente per come la stai vedendo anche tu



    Originariamente inviato da frakka
    [...]
    Sull'estinzione dei dinosauri mi trovo d'accordo, mi sembra strano però che certe feature vengano abbandonate così... Ma credi che parte di queste feature non siano state implementate nell'ottica di una implementazione futura oppure che semplicemente MS ne demanderà il supporto a tool di terze parti (tipo la gestione quote)?
    credo che intanto abbiano dovuto immancabilmente far uscire ReFS in concomitanza con Windows 8; quindi ritengo che la tua prima impressione possa essere quella corretta, cioè che ci stiano ancora lavorando e che le versioni definitive verranno implementate solo in futuro, quando avranno raggiunto maturità e stabilità



    Originariamente inviato da frakka
    [...]
    Per quanto riguarda la cifratura, forse il supporto è stato abbandonato in favore di sistemi di cifratura a livello disco, con sistemi tipo bit-locker...
    si, il futuro è nella gestione più omogenea ed unitaria del file system, anziché quella più mirata e frazionata sulle singole unità (file) o le aggregazioni (dyrectory), per come era avvenuto finora

  4. #4
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    Originariamente inviato da Totocellux
    in pratica si può ritenere questo. Un pò quello che accade in Linux con il gestore dei volumi logici e soprattutto in BSD e Solaris con ZFS che stravolge il concetto di volume e tramite il quale possono essere creati, a partire da un unico pool, anche centinaia di file systems ottimizzati
    Thin provisioning, appunto.
    Un occhio di riguardo alle esigenze delle infrastrutture di virtualizzazione...

    Originariamente inviato da Totocellux
    credo che intanto abbiano dovuto immancabilmente far uscire ReFS in concomitanza con Windows 8; quindi ritengo che la tua prima impressione possa essere quella corretta, cioè che ci stiano ancora lavorando e che le versioni definitive verranno implementate solo in futuro, quando avranno raggiunto maturità e stabilità
    Sgrunt... Come al solito, sviluppo in produzione.
    Però si torna al discorso di prima: Effettivamente, solo con una base di test sufficientemente ampia si possono evidenziare rapidamente tutti i possibili bug e l'unico modo per avere una base di test così grande è, appunto, distribuire il prodotto... Un pò come Win7: con la beta pubblica durata un anno hanno avuto la possibilità di raccogliere una quantità di dati sicuramente enorme, con ottimi risultati direi.
    Speriamo continuino sulla stessa strada.

    Però non sono così convinto che ReFS sia destinato a sostituire completamente NTFS, almeno non prima di 4-5 anni... Sembra avere tutte le carte in regola per la gestione di storage enterprise ma forse è più orientato in questa direzione che non verso i desktop. Sempre che il concetto di desktop così come lo intendiamo ora tra 5 anni abbia ancora lo stesso significato...

    Questa è la storia di 4 persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece, Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma Ognuno capì che Nessuno l'avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.

  5. #5
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    Originariamente inviato da frakka
    [...]
    Però non sono così convinto che ReFS sia destinato a sostituire completamente NTFS, almeno non prima di 4-5 anni... Sembra avere tutte le carte in regola per la gestione di storage enterprise ma forse è più orientato in questa direzione che non verso i desktop. Sempre che il concetto di desktop così come lo intendiamo ora tra 5 anni abbia ancora lo stesso significato...

    eh già, ritengo che il concetto di desktop per come lo abbiamo considerato nel passato sia già sensibilmente cambiato nell'ultimo periodo, favorito dalla rottura della principale limitazione concernente il quantitativo minimo installato su pc di questo tipo, che è divenuto 8GB standard a partire dalla metà del 2011

    Il concetto di desktop, libero sostanzialmente da questo vincolo, andrà sempre più mutando nel futuro a favore di una usabilità sempre più ampia, estesa a scenari che finora erano impensabili ma solo a motivo dell'impraticabilità delle soluzioni

  6. #6

  7. #7
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    Ma in soldoni (per noi profani) questo:
    Originariamente inviato da ReFS
    data stored on ReFS is accessible through the same file access APIs on clients that are used on any operating system that can access today’s NTFS volumes.
    Cosa significa?

    Quindi non hanno adottato un journaling perchè ritenuto pericoloso per il discorso delle "torn writes". Ma cosa significa "atomic fashion"??
    Ultima modifica di frakka : 31-01-2012 a 00:29

    Questa è la storia di 4 persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece, Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma Ognuno capì che Nessuno l'avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.

  8. #8
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    A quello che ho potuto capire, dalla descrizione che fanno nel blog le "Storage Spaces" sembrano essere pensate davvero bene, anche per uso domestico.
    Il riconoscimento automatico dei dischi membri del pool anche tra macchine diverse era la cosa che mi spaventava di più ma sembra sia implementato e supportato.

    Sono un pò titubante, però... Toccherà vederla in funzione.

    Ho un dubbio però: Se non ho capito male, l'uso di Storage spaces è sconsigliato (o, almeno, non è raccomandato) in presenza di dispositivi RAID hardware. Ne ho capito il motivo e la logica che stà alla base ed effettivamente quadra ma mi fà uno strano effetto, relativamente ad una soluzione destinata anche al mercato enterprise e la cui destinazione principale è l'uso in un file-server...

    Il fatto di gestire "off-the-shelf commodity disks" dovrebbe permettere la gestione dei comandi ATA come il TRIM anche su unità assegnate ad un pool...
    Vedo che è possibile utilizzare unità di dimensione e con tipologia di connessione eterogenea allo stesso pool, che tu sappia è possibile mischiare dischi di tipo diverso (meccanici ed SSD) magari mantenendo la funzionalità del TRIM (solo per curiosità)?

    Questa è la storia di 4 persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece, Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma Ognuno capì che Nessuno l'avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.

  9. #9
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    Allora gli Storage Spaces sono studiati sia per l'ambito consumer che l'ambito enterprise. In ambito consumer puoi aggregare HDD quasi a caso, SATA, USB, SAS etc, e renderli disponibili nel volume principale che è a tutti gli effetti virtualizzato ed estensibile.
    In ambito Enterprise funziona come le soluzioni di virtualizzazione dello storage di alcuni produttori di terze parti.

    Microsoft sconsiglia di usarlo in abbinamento ad un RAID HW, perché fondamentalmente il RAID è gestito dal software duplicando i dati su 2 o 3 dischi distinti (modalità Mirroring) o con una specie di RAID 5 (modalità parity).
    Di fatto il RAID è quindi superfluo...

    La prima è indicata per i file piccoli che subiscono spesso modifiche, la seconda per file molto grossi.

    Essendo i dischi collegati direttamente al controller, tutti i comandi ATA sono disponibili, tra cui direi anche il TRIM.
    Leggendo tutte le risposte al blog, MS conferma che puoi mischiare dischi di ogni tipo e connessione.
    betaxp86


  10. #10
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    Originariamente inviato da frakka
    [..]
    Quindi non hanno adottato un journaling perchè ritenuto pericoloso per il discorso delle "torn writes".

    in effetti ReFS continua ad adottare l'Update Sequence Number Journal di NTFS


    Originariamente inviato da frakka
    Ma cosa significa "atomic fashion"??

    essendo l'aggiornamento finalizzato ora in due fasi distinte (scrittura dei nuovi dati e cancellazione dei vecchi) "atomic fashion" sta a significare che all'atto della prima scrittura dei dati/metadati, solo il s.o. sarà in grado di individuarli nella nuova locazione (cioè al momento che esisteranno entrambi, vecchi e nuovi) rendendoli di fatto nascosti ad altri thread, ovviamente fino a quando non cancellerà i vecchi dati/metadati dalla loro locazione originale



    per quanto riguarda il resto, ha risposto puntualmente Andrea

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