trasferire rcovery disk del notebook da disco meccanico a ssd

[tazi0]

Buongiorno a tutti
ho un quesito da porre: ho deciso di sostituire l'hardisk meccanico del mio notebook con un ssd e fin qui non c'è nulla di strano, il problema è se posso utilizzare i dischi di recovery che ho fatto appena acquistato il notebook, senza inconvenienti o errori di installazione, dato che sono stati fatti con installato l'hardishìk meccanico.
Ho contattato la Microsoft che mi ha detto di rivolgermi al produttore del notebook, la HP per avere i dischi di revovery che io ho già, ma io vorrei sapere se è possibile che o la Microsoft o la HP nel mio caso, possano fornirmi una copia del sistema operativo win 7 home premium 64 bit dato che lo ho acquistato insieme al notebook (c'è l'etichetta con la licenza ed il seriale nel fondo del notebook).
Questo inconveniente, se non fosse possibile usare la recovery fatta con il disco meccanico, potrebbe riguardare tanti possessori di notebook che volessero passare ad un disco ssd
Grazie

[tHeGoOd]

In teoria non ci sono problemi ad utilizzare i dischi di ripristino. L'unico problema che potresti avere è nella differente dimensione dei due dischi (l'hdd e l'ssd); oltre a questo, devi ricordarti di disabilitare la deframmentazione automatica su windows, che sugli ssd porta solo svantaggi

[tazi0]

Grazie per il chiarimento, ma vorrei sapere perchè il defrag è svantaggioso.
ciao

[tHeGoOd]

Grazie per il chiarimento, ma vorrei sapere perchè il defrag è svataggioso.
ciao

Ciao, qui trovi una buona spiegazione:
Principi di funzionamento di un SSD | Guide -X- NextHardware.com

Per farla breve, deframmentare un disco significa leggere i dati e riscriverli in altre posizioni. Su un disco a testina questo permette di avere file più usati in posizioni "più veloci" del disco, e di memorizzarli contigui per evitare lo spostamento della testina (lento) durante l'accesso. Su un ssd non esiste il concetto di posizione fisica sul disco, che viene emulato dalla logica interna. Non esistono neanche posizioni più veloci e l'accesso a file frammentati non è più lento di quelli contigui.
Per questi motivi il defrag in se non è necessario su dischi a stato solido. Oltretutto comporta una quantità considerevole di riscritture, riducendone inutilmente la durata (che però dovrebbe comunque rimanere nei limiti accettabili di qualche anno)