Da domani scattano i controlli sulla trasparenza delle offerte delle società di telefonia mobile, in seguito delibera adottata dall'Authority la scorsa settimana.
Il decreto con cui il governo italiano abolisce i costi delle ricariche telefoniche, intanto, è sotto la lente di ingrandimento dell'Unione europea. La Commissione vuole vederci chiaro anche sull'indipendenza dell'Autorità italiana per le comunicazioni che - per Bruxelles - potrebbe non essere stata rispettata. La materia dei costi di ricarica, infatti, dovrebbe essere di competenza dell'Agcom, mentre il Governo ha deciso di procedere per conto proprio attraverso lo strumento del decreto.
Tra gli altri punti allo studio di Bruxelles - indicati in una lettera che nel febbraio scorso un funzionario del commissario Reding inviò al ministero dello Sviluppo - anche l'impatto che la norma puo' avere sul livello delle tariffe, visto che gli operatori potranno spalmare i costi dell'abolizione delle ricariche su altre voci relative al traffico telefonico, con possibili danni per i consumatori.
In base ai primi controlli effettuati dalle associazioni dei consumatori sull'abolizione dei costi aggiuntivi di ricarica per ora non sono segnalate anomalie. Adusbef e Federconsumatori si dicono soddisfatte, mentre Codacons ha presentato oggi un esposto all'Autorità per le comunicazioni perché "blocchi i nuovi piani tariffari che prevedono aumenti a danno degli utenti" e che vengono messi in relazione "al non pagamento dei costi di ricarica".