Gentili utenti,
ultimamente, nel panorama informatico, l'Italia si sta rendendo pressochè ridicola a livello mondiale e, anche questa volta, la situazione si sta facendo insostenibile per quanto riguarda il file-sharing.
Il ministro Urbani, infatti, ha avuto la "Geniale" idea di rendere perseguibile lo share dei p2p con una pena fino a sei anni di reclusione per chiunque scarichi e condivida (oppure tragga lucro) musica, mp3 e tutto cio' coperto da dirtitti d'autore... (Pene simili per chi commette una rapina, stupro, pedofilia ecc..)
Tale decreto, difendendo i diritti d'autore, potrebbe anche giudicarsi positivo ma la forma è , purtroppo, vaga e a volte incomprensibile per la maggior parte degli utenti che popolano la rete. Gli ISP vengono messi in difficoltà estrema, senza alcun tipo di esperienza precedente sono obbligati a "giudicare" gli utenti che poi incorrono in sanzioni penali. Logicamente c'è una "supervisione" esterna per valutare se un utente sia perseguibile o meno ma rimane comunque il fatto che tutti gli utenti verrebbero BRUTALMENTE SCHEDATI e sottoposti a valutazioni LEGALI.
Non c'è da meravigliarsi se le disdette attinenti le linee xDSL fioccheranno a migliaia e migliaia riperquotendosi sensibilmente anche sull'economia italiana.
Questo nostro comunicato non vuol essere un induzione alla pirateria, anzi.... si invitano i gentili utenti a riflettere su entrambe le visioni della situazione.
Il popolo di internet ha indetto uno sciopero delle connessioni per protesta il giorno 25 maggio per far capire all'autore del decreto Urbani che procedendo su questa strada il "degrado" della Banda Larga in Italia (anche dal punto di vista economico) è praticamente segnato, mesi fa si festeggiava l'evoluzione di tali tecnologie, tra qualche tempo si festeggerà il ritorno ai modem ISDN o Analogici (5600 ecc..)...
Gia in moltissimi affermano che parteciperanno allo sciopero, riflettete e decidete anche voi. Qui non si vuole convincere nessuno ma solo sensibilizzare gli utenti verso una realtà che, purtroppo, ci vede protagonisti , quasi come dei trasgressori blasonati e recidivi, di denunce, ricorsi, sanzioni allucinanti e "punzioni" da medio evo atte al violare ancor di più la nostra già precaria libertà personale e privacy.