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  1. #341
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    Una nota: vedo bene, dale RN55? RN60? In uscita, cioe come convertitore? Se cosi, piu che bene: c'ho anche io, cosi..

    L'altra nota: io sono allergico ai cap.. a me ci sta un peso di filo, in uscita..
    E anche vero che rischio meno dollari..ed a me piace vivere pericoloso..
    Communque, dopo avere fatto l'aggiustamento, con cura, a me sta molto stabile, l'offset.

    Ciao! G
    Ultima modifica di JosephK : 29-08-2016 a 21:59

  2. #342
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    Originariamente inviato da JosephK
    Una nota: vedo bene, dale RN55? RN60? In uscita, cioe come convertitore? Se cosi, piu che bene: c'ho anche io, cosi..
    Yes, sono delle CMF60 aka RN60. Poi proviamo anche altro....ma già queste vanno benissimo.
    L'altra nota: io sono allergico ai cap.. a me ci sta un peso di filo, in uscita..
    E anche vero che rischio meno dollari..ed a me piace vivere pericoloso..
    Communque, dopo avere fatto l'aggiustamento, con cura, a me sta molto stabile, l'offset.

    Ciao! G
    Informazione utile caro George, ne terrò conto, il rischio ogni tanto fa bene

  3. #343
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    Predefinito AYA II DAC TDA1541 Ready!

    Questo progetto era ormai quasi caduto nel dimenticatoio quando, questa scorsa primavera, George me lo ha ricordato...
    così ho scritto a Pedja Rogic, il progettista dell'AYA, chiedendogli di mandarmi la nuova PCB. Pedja è un estimatore del 1541 e come molti altri
    ha provato a dare una sua interpretazione di questo superbo DAC di mamma Philips. A mio modo di vedere però, oltre che essere originale, il suo schema è anche uno dei pochissimi che garantisce risultati straordinari. Mi manca solo l'ascolto serio (lo vidi ed ascoltai al volo ad un Top Audio di qualche anno fa) del Zanden 5000 Zanden Audio Systems Ltd. che dicono essere la sublimazione del 1541, per poter
    dire quale sia la migliore implementazione in circolazione.
    Ad ogni modo il pricipio di funzionamento del DAC che uso attualmente è molto simile all'AYA, per cui mi aspetto un gran risultato.
    Il progetto completo prevede una sezione DAC vera con il TDA, un ingresso USB, un SPDIF e l'alimentazione. La SPDIF è implementata con il classico
    CS8414, più che onorevole ricevitore, usato quasi universalmente e di ottime caratteristiche. L'ingresso USB invece non è nulla di che, vede come chip
    un banale PCM2706. Purtroppo questa scelta penalizza pesantemente il progetto, un vero collo di bottiglia che non fa emergere le qualità di quello che sta dopo...
    Le alimentazioni sono piuttosto raffinate: si parte con ben sette (7!) linee di alternata, tutte separate per ogni stadio, per poi filtrare con alcune piccole furbizie (diodi schottky e R prima delle C) ed arrivare infine a stabilizzare ogni stadio con circuiti diversi e specifici.
    La scheda prevede sia componentistica SMD che THT. La maggior parte è THT. La SMD è stata scelta per alcune parti col preciso scopo di ottimizzare il layout e rendere i percorsi di massa minimi. Ho scelto la componentistica in base all'esperienza, senza inutili sprechi: non serve mettere resistenze o condensatori costosissimi "a tappeto", quando non solo per figura.
    Una parte molto importante del circuito è la I/V. Questa è stata implementata con degli OPA861 ed altri due o tre componenti passivi. Anche se a prima vista questo chippino può sembrare un operazionale, è in realtà una specie di "supertransistor" che, a spanne potremo dire, amplifica la corrente uscente dal 1541, permettendo una conversione I/V con una resistenza di valore abbastanza alto e quindi con il risultato di tesioni di uscita sufficienti a garantire un ottimo rapporto S/N. Il tutto senza alcuna controreazione!
    Un secondo OPA861 bufferizza l'uscita e consegna il segnale alla capacità d'uscita che, nel caso non ci fosse offset (c'è da regolare bene un trimmer sulla scheda) , si potrebbe anche omettere...
    Non ho ovviamente montato le parti relative alla SPDIF ed USB, perchè userò la solita JLsounds. Pedja ha pevisto delle piazzoline per dei mini connettori RF, che infatti ho saldato, per entrare direttamente con l'I2S. Sono quelle 4 minuscole boccolette dorate che si vedono al lato del 1541.
    Un passo sucessivo di ottimizzazione potrebbe essere quello di attenuare l'ingresso digitale I2S, ma ho provato in un altro prototipo,e benchè da un punto di vista strumentale ci siano miglioramenti, all'ascolto non si è notato molto...
    Le alimentazioni sono sia shunt che serie, tutte implementate a componenti discreti. C'è anche il tanto caro TL431
    Ho usato componentistica di ottima qualità in generale, ma "speciale" dove serve di più: Silmic II a ridosso dello stadio d'sucita e dei -15V del TDA, resistori Dale (una garanzia), capacità in polistirene, etc...
    Ci sarebbe tanto altro da raccontare, come ad esempio del clock dedicato o delle tarature, etc... ma lascio ad un ventuale secondo momento.

    Bene, a breve il cablaggio finale e l'ascolto. Stay tuned

    Ecco un'altra immagine col "padrone di casa"



    (Il 1541 è un coronato S1, estratto per l'occorrenza dalla cassaforte)
    Ultima modifica di rogers : 30-08-2016 a 14:18

  4. #344
    Moderatore L'avatar di rogers
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    Predefinito Saldare SMD in tecnica lead-free

    Per quanti avessero da saldare qualche SMD, consiglio questi due prodotti che assicurano un ottimo risultato:



    La tecnica è questa:

    1. pulire con alcool isopropilico le piazzole;
    2. mettere una goccia di flussante (il pennarello in foto);
    3. poggiare il componente e tenerlo fermo con una pinzetta a becco curvo;
    4. far fondere una piccolissima quantità di stagno (lega lead free) sulla punta del saldatore e velocemente depositarla tra la piazzola e il componente SMD
    tenendo la punta scaldante per max 2 secondi;

    Una buona saldatura deve presentare la superficie concava , con la minore quantità possibile di lega saldante e pulita (quelle con lega lead-free non verranno mai lucide come le vecchie con Pb e Ag).
    Ultima modifica di rogers : 30-08-2016 a 10:34

  5. #345
    gibibyte L'avatar di DacPassion
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    Dicci qualcosa riguardo il clock dedicato
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  6. #346
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    E ? Como va? Ciao, g

  7. #347
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    Originariamente inviato da DacPassion
    Dicci qualcosa riguardo il clock dedicato
    E' il clock a cui si riferisce il DEM interno al TDA1541 e diciamo che sincronizza i registri divisori di corrente.
    Normalmente si usa l'oscillatore che sta all'interno allo stesso chip, che, tramite un piccolo condensatore esterno (da 470-680 pF),
    genera una frequenza attorno ai 176 kHz (tra 100 e 200 kHz) che non è però in relazione col flusso i2s.
    In questo progetto è stato previsto che questo clock provenga invece dal bitclock del bus, migliorando a detta di chi l'ha
    misurato e provato le prestazioni. In pratica è stato usato un contatore che divide il bitclock per 16 e poi lo si manda
    al pin 16 del 1541.

  8. #348
    Moderatore L'avatar di rogers
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    Originariamente inviato da JosephK
    E ? Como va? Ciao, g
    eh, ancora un po di tempo... devo montare tutto sulla mia solita tavoletta..

  9. #349
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    Originariamente inviato da rogers
    E' il clock a cui si riferisce il DEM interno al TDA1541 e diciamo che sincronizza i registri divisori di corrente.
    Normalmente si usa l'oscillatore che sta all'interno allo stesso chip, che, tramite un piccolo condensatore esterno (da 470-680 pF),
    genera una frequenza attorno ai 176 kHz (tra 100 e 200 kHz) che non è però in relazione col flusso i2s.
    In questo progetto è stato previsto che questo clock provenga invece dal bitclock del bus, migliorando a detta di chi l'ha
    misurato e provato le prestazioni. In pratica è stato usato un contatore che divide il bitclock per 16 e poi lo si manda
    al pin 16 del 1541.
    Io ho provato con e senza. Senza - solo poco, ma ci ritornerei. Tipo: senza dem reclock ci gestiva 192k tranquillamente; con Dem non ci riesco ad andare oltre 96k. Ce da giocare anche con il fattore di divisione, secondo Pedja.

    E non e detto che il 'senza' sia da buttare..

    Ciao, g

  10. #350
    gibibyte L'avatar di DacPassion
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    In i2s standard ti gestiva 192k ??
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