Originariamente inviato da robertopisa
Ora entriamo in una zona delicata della discussione. A cosa mai serve la latenza per noiaudiofili se non dobbiamo mixare o monitorare un evento audio? C'è uno studio sulla rivista delsettore Sound on Sound [10] dove viene mostrato che il jitter aumenta con la dimensione deibuffer ASIO, che è un po’ controintuitivo. Per farmi un’idea, ho chiesto un po’ in giro a esperti:secondo me, il termine “bassa latenza” andrebbe sostituito con "buffer di piccole dimensioni efrequentemente acceduto". Mi spiego meglio a proposito. Nei calcolatori la cache èfondamentale: è una memoria di piccola capacità ma molto veloce, che viene affiancata allamemoria principale ed è fondamentale per garantire le prestazioni dei moderni calcolatori.Aumentare la latenza dell’ASIO, richiede buffer più grandi ma questo non necessariamenteaiuta, a meno di avere salti durante la riproduzione: abbiamo il classico problema informaticodei lettori-scrittori attraverso un paio di buffer condivisi all’interno del driver ASIO; mentre unbuffer è scritto, l’altro viene letto e poi il ruolo si scambia. Più la latenza è piccola, più è piccolo ilbuffer aumentando la località spaziale e temporale: cioè il buffer viene acceduto piùfrequentemente e in posizioni attigue, per cui il sistema lo tiene nella cache veloce invece chenella memoria principale, più capiente ma più lenta. Inoltre, nei sistemi multi-core, è piùprobabile che un core venga adibito a questo scopo, invece di essere condiviso tra i variprocessi in esecuzione. La trasmissione è quindi più fluida e meno sincopata..