Belsuono e Messaggio Musicale sono in opposizione?

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  1. #1
    tebibyte
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    Predefinito Belsuono e Messaggio Musicale sono in opposizione?

    E' da molto tempo che oramai ci penso e ci ragiono e inizio a convincermi che il "Belsuono", quello appagante per i sensi dell'audiofilo, quello che ti fa tremare di piacere le ciglia dll'organo di Corti, abbia ben poco a che fare con il messaggio musicale sottostante e, per assurdo, sia invece in grado di offuscarne la comprensione.
    Cerco di spiegarmi meglio.
    E' opinione comune e condivisa dai più che la gran parte dei musicisti ascolti poca musica e l'ascolti anche male, fregandosene altamente della qualità puramente sonica a favore della comprensione del messaggio musicale e della prassi esecutiva, oltre a godere degli errori degli altri, perchè, diciamocelo francamente, i musicisti soffrono di invidia cronica nei confronti dei loro simili. Questo deriva dal fatto che la musica usa i suoni per veicolare un messaggio assai più complesso, alla stregua della letteratutìra che usa la calligrafia o il carattere prescelto dal linotipista come carrier dei concetti che, altrimenti, resterebbero solo immateriali. Ma i cosiddetti audiofili, tra le cui schiere, ahimè, mi devo porre, sembra che abbiano qualche difficoltà a integrare il piacere fisico del bel suono con quello intellettuale della musica, o almeno per me sta diventando un bel problema. Infatti mi sta capitando lo "strano" fenomeno che brani musicali ascoltati in auto diventino musicalmente ben comprensibili mentre gli stessi brani, riascoltati dal megaimpianto casalingo, assumano un aspetto assolutamente differente e generino sensazioni deludenti quando non addirittura opposte. Non succede sempre ma più di una volta è accaduto. Poi capita il giorno in cui si riesce, che riesco, a godere contemporaneamente del suono e della musica e allora l'emozione diventa grande,ma servono condizioni psicofisiche favorevoli, cosa che accade sempre più raramente. Alla fine l'autoradio della vecchia Micra, un ciofegone di 14 anni fa che gracchia pure, è capace di far arrivare dritto dritto il segnale musicale alle circonvoluzioni cerebrali, senza troppi pipponi. Ma i pipponi fanno godere,c'è poco da fare, e certe risonanze delle corde del violoncello, certe sottili nuance del pedale del piano fanno venire i brividini nella schiena, anche quando il brano suonato è una porcheria abissale. Ma poi come spieghiamo che esistono . o sono esistiti, musicisti come Benedetti Michelangeli o l'attuale Christian Zimmerman, che girà con il furgone portandosi dietro il pianoforte perchè solo il suo suona come lui vuole? Siamo davanti al dittico "amor sacro amor profano"? Penso di si , ma è una cosa un po' disturbante, in realtà........troppo complicato...........quando vivevamo col compatto di Selezione del Reader's Digest, grande aratore di vinili, forse godevamo di più, chissà........

  2. #2
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da audiodan
    E' da molto tempo che oramai ci penso e ci ragiono e inizio a convincermi che il "Belsuono", quello appagante per i sensi dell'audiofilo, quello che ti fa tremare di piacere le ciglia dll'organo di Corti, abbia ben poco a che fare con il messaggio musicale sottostante e, per assurdo, sia invece in grado di offuscarne la comprensione.
    Cerco di spiegarmi meglio.
    E' opinione comune e condivisa dai più che la gran parte dei musicisti ascolti poca musica e l'ascolti anche male, fregandosene altamente della qualità puramente sonica a favore della comprensione del messaggio musicale e della prassi esecutiva, oltre a godere degli errori degli altri, perchè, diciamocelo francamente, i musicisti soffrono di invidia cronica nei confronti dei loro simili. Questo deriva dal fatto che la musica usa i suoni per veicolare un messaggio assai più complesso, alla stregua della letteratutìra che usa la calligrafia o il carattere prescelto dal linotipista come carrier dei concetti che, altrimenti, resterebbero solo immateriali. Ma i cosiddetti audiofili, tra le cui schiere, ahimè, mi devo porre, sembra che abbiano qualche difficoltà a integrare il piacere fisico del bel suono con quello intellettuale della musica, o almeno per me sta diventando un bel problema. Infatti mi sta capitando lo "strano" fenomeno che brani musicali ascoltati in auto diventino musicalmente ben comprensibili mentre gli stessi brani, riascoltati dal megaimpianto casalingo, assumano un aspetto assolutamente differente e generino sensazioni deludenti quando non addirittura opposte. Non succede sempre ma più di una volta è accaduto. Poi capita il giorno in cui si riesce, che riesco, a godere contemporaneamente del suono e della musica e allora l'emozione diventa grande,ma servono condizioni psicofisiche favorevoli, cosa che accade sempre più raramente. Alla fine l'autoradio della vecchia Micra, un ciofegone di 14 anni fa che gracchia pure, è capace di far arrivare dritto dritto il segnale musicale alle circonvoluzioni cerebrali, senza troppi pipponi. Ma i pipponi fanno godere,c'è poco da fare, e certe risonanze delle corde del violoncello, certe sottili nuance del pedale del piano fanno venire i brividini nella schiena, anche quando il brano suonato è una porcheria abissale. Ma poi come spieghiamo che esistono . o sono esistiti, musicisti come Benedetti Michelangeli o l'attuale Christian Zimmerman, che girà con il furgone portandosi dietro il pianoforte perchè solo il suo suona come lui vuole? Siamo davanti al dittico "amor sacro amor profano"? Penso di si , ma è una cosa un po' disturbante, in realtà........troppo complicato...........quando vivevamo col compatto di Selezione del Reader's Digest, grande aratore di vinili, forse godevamo di più, chissà........
    Verissimo! con gli strumenti acustici in presa diretta neanche male, ma dove il lavoro 'in studio' è pesante, sembra fatto apposta per il bose sound system della mia auto, la TV o l'IPOD, mentre è quasi inascoltabile nell'impianto di casa.

    Prescindendo dalla - giusta - analisi circa l'invidia dei musicisti e la loro capacità di 'andar oltre' il suono per capire la muisca (io cito sempre Beethoven, sordo), temo che - ahimè - siamo alle prese con il risultato del nostro (come audiofili) separarci dalla massa dei fruitori di musica: loro sono il mercato, quindi la musica viene prodotta ad uso e consumo dei loro apparecchi e del loro orecchio. Risultato? sui nostri impianti 'equilibrati' ed 'analitici' per il nostro orecchio suona male, con l'IPOD, l'autoradio o le 'casse del pc', suona male ugualmente, ma in un modo forse più 'coerente'.

    L'Ipod è la nuova BBC, le moderne produzioni sono fatte per suonare 'bene' sull'Ipod, i produttori di apparecchi audio consumer tentano di avvicinarsi il più possibile al suono dell'Ipod ed igiovani (che mai hanno ascoltato un concerto acustico dal viivo) sono convinti che il suono 'giusto' sia quello dell'IPOD ed il cerchio si chiude.

    Non dimenticare però che "quando vivevamo col compatto di Selezione del Reader's Digest, grande aratore di vinili" avevamo vent'anni, DI CERTO godevamo di più!.

    p.s.

    pensa che adesso c'è chi fa incetta di quei vinili 'arati' considerandoli il sacro graal della riproduzione muiscale...
    Ciao, Marco.

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  3. #3
    gibibyte L'avatar di DacPassion
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    Oh tra parentesi Zimmerman ha suonato la settimana scorsa nel teatro della mia città e ha apprezzato il piano del teatro lasciando il suo nel furgone :-)
    ...gran concerto!!!
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  4. #4
    Moderatore L'avatar di rogers
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    Lasciamo perdere. .. "questo simpaticone" , ha steccato senza motivo plausibile il concerto di Cagliari ....grrrrrrr

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