AES Paper: Valutazione Soggettiva di Registrazioni ad Alta Risoluzione in PCM e DSD

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  1. #1
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    AES E-Library » Subjective Evaluation of High Resolution Recordings in PCM and DSD Audio Formats

    Subjective Evaluation of High Resolution Recordings in PCM and DSD Audio Formats

    Atsushi MARUI1 , Toru KAMEKAWA1 , Kazuhiko ENDO2 , and Erisa SATO Faculty of Music, Tokyo University of the Arts, 1-25-1 Senju, Adachi, Tokyo, 120-0034, Japan TEAC Corporation, 1-47 Ochiai, Tama, Tokyo, 206-8530, Japan Correspondence should be addressed to Atsushi MARUI (marui@ms.geidai.ac.jp)

    Presented at the 136th Convention 2014 April 26–29 Berlin, Germany


    Lo studio è un confronto AB accoppiato. Hanno messo PCM 192 a confronto con DSD64 e DSD128, e DSD64 a confronto con DSD128. Ciò che lo rende strano è che i risultati grezzi non vengono riportati, solo il fattore "p" o probabilità di possibilità. Il test è di preferenza, non è se gli ascoltatori possano differenziare i brani.

    Il test utilizza altoparlanti e due players TASCAM con clock sincronizzati:

    "Two TASCAM DA-3000 (from the same production lot with the same firmware version installed) were used for playback of all the stimuli. They were set to master- and slave-mode for playback synchronization. Hence, the same digital-to-analog converter was used for all stimuli played back. Outputs from DA-3000 were sent to a remote controllable monitor switcher (operates in analog domain) which enabled a listener to switch between one of the two playback sources.

    Two loudspeakers were positioned in the standard stereo playback according to ITU-R BS.775 [6], with 2.70 m (≈ 8.86 feet) from the listening position (Figure 2). Two Genelec 1032A were used at Site A and Genelec 8050A were used at Site B. A stereo volume controller was installed as a precaution for loud noise exposure to human subjects. Because no loud noise was emitted by accident, the level was kept at constant level throughout the experiment. Esoteric C-02 preamplifier was used at Site A and Tomoca TCC-100ST was used at Site B for the volume controller."

    Le stanze ITU dovrebbero rappresentare il tipico salotto. In realtà non lo sono, ma è una configurazione standard che rende più facile confrontare uno studio ad un altro effettuato in una stanza simile.

    Questi sono i risultati del test:



    Non lo riuscite a capire? E' normale. Non credo che la maggior parte delle persone ci riesca . Essenzialmente dice che più piccolo è il valore, più alto è il numero di ascoltatori che preferivano il formato sulla sinistra a quella di destra nella specifica categoria di effetto ("Source"). E' anche vero che è la prima volta che vedo questo metodo per una tabella di confronto.

    Ecco la loro conclusione:

    "The three formats were compared by 46 participants on six sound programs and eight attributes. From the result of binomial test applied on the data from pairwise comparison experiment, statistically significant differences between PCM and DSD but not between the two sampling frequencies (2.8 MHz and 5.6 MHz) of DSD.

    [...] formats, stimuli having broad spectra and clear temporal transients (such as Vocal, Jazz Trio, and Piano) and attributes such as spatial width, spatial depth, timbral richness were able to be used to discriminate between DSD and PCM. Overall quality and preference showed similar tendency of in favor of DSD (5.6 MHz) over PCM (192 kHz/24 bit)."



    Ringrazio Amir Majidimehr per la segnalazione.
    Ultima modifica di bibo01 : 18-03-2016 a 07:31

  2. #2
    Moderatore L'avatar di bibo01
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    Forse Francesco Pesavento aprirà una discussione a riguardo su VHF.
    A mio parere un "problema" che intravedo nel test è che utilizza Tascam DA-3000 che suonano sempre meglio in DSD. E' probabile che, convertendo PCM192 a DSD128, il PCM-convertito-DSD128 e il DSD128 suoneranno moto simili. Infatti, lo studio è sponsorizzato da TEAC i cui ADC e DAC sono tutti progetti SDM.
    Resta, comunque, una dato statistico interessante.

  3. #3
    Moderatore L'avatar di rogers
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    Personalmente ho delle riserve sui "panel" d'ascolto, e quindi anche sui risultati, in quanto in fin dei conti non ne sappiamo niente dei gusti e della coscienza musicale dei membri facenti parte. Se magari si sapesse qualcosa in più su questo aspetto sarebbe utile.

    Queste prove in generale mi ricordano un po quelle che varie multinazionali del food fanno per capire i gusti del consumatore medio, cosa che pare in USA (e non solo) si faccia da molto molto tempo, e con tutti i beni di consumo: emblematici i panel che devono decretare il "giusto sapore" che deve avere uno snack ipercalorico (ad es tipo Lion, Twix, Mars, etc..) per vendere di più e vincere la concorrenza. Il gusto decretato " medio" coincide col vostro? Beh allora siete fortunati
    Ultima modifica di rogers : 18-03-2016 a 19:34

  4. #4
    tebibyte
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    Ribadisco ancora una volta la mia assoluta contrarietà ai test statistici condotti sulla capacità percettiva di un panel di soggetti quando non siano ripetuti in più sessioni e in tempi differenti. Lo studio statistico, poi, secondo il mio modesto parere può mirare al massimo a cercare una risposta alla domanda " sento una differenza? non sento una differenza? non so se sento una differenza" perchè nel momento in cui si passa a chiedere un giudizio di merito intervengono altri e più elevati livelli di integrazione corticale che dipendono dal grado di preparazione e di conoscenza musicale e non solo dei soggetti. Questo è solo un esempio, piccolo, per descrivere e sottolineare la difficoltà enorme insita nei test comparativi che abbiano l'aspirazione di una valenza scientifica. Sono fermamente convinto che solo un individuo sereno e con favorevole disposizione d'animo, nel proprio ambiente, sia da solo che in compagnia di un'altra persona non conflittuale, in più sedute distanziate sia in grado di dare una valenza di merito ad una differenza percepita tra due soluzioni differenti. Anche qui è facilmente comprensibile come la scelta "TRA DUE SUONI DIFFERENTI" sia un qualcosa tutt'altro che banale, anche quando non è ammantato di pseudo valenze scientifiche.

  5. #5
    Moderatore L'avatar di bibo01
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    Quando avrò il paper completo tra le mani forse potrò dare qualche ulteriore dettaglio sul test - com'è stato condotto, le persone....
    Oppure lo potete acquistare direttamente

  6. #6
    Moderatore L'avatar di rogers
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    Originariamente inviato da bibo01
    Quando avrò il paper completo tra le mani forse potrò dare qualche ulteriore dettaglio sul test - com'è stato condotto, le persone....
    Oppure lo potete acquistare direttamente
    Proprio quello... no. Però aggiornaci se ti capita

  7. #7
    tebibyte L'avatar di bigtube
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    Ma tutto cio va' contro il nostro stesso esistere in questo consesso. Dobbiamo fidarci di qualche personaggio indefinito che ha solo aperto le orecchie ....e allora?
    qui ci si scambia esperienze, punti di vista, osservazioni , idee fulminanti, idee meno fulminanti , scemenze....insomma c'è un atteggiamento sperimentale....niente è definito
    e proveniente da chissa' dove....ma che ce frega di questi orecchianti.....possiamo benissimo sbagliare da soli....ma con autonomia
    player1:thin client+voyage - player2:futros450+Debian > Usb Transport: I2soverUSB + DAC (6x1704+I/V a tubi) - Attenuatore passivo Lightspeed
    Ampli finale: OTL 6C33 - MyRef Fremen Ed. - Diff.: Diapason Adamantes II - Guida LMS+Squeezelite - B

  8. #8
    Moderatore L'avatar di bibo01
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    Finalmente ho l'originale completo... sto studiando, poi riferirò


  9. #9
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    Diamo qualche maggiore informazione metodologica e qualche considerazione.

    I test di ascolto sono stati condotti in due siti separati: una sala d'ascolto alla TEAC Corporation (sito A) e al Production Studio Sound di Senju Campus della Tokyo University of the Arts (sito B). Il Sito A è una stanza utilizzata per ascolti critici e valutazioni di prodotti con abbastanza poco riverbero. Il Sito B è uno studio di missaggio conforme alle ITU-R BS.1116 usato spesso per test di ascolto e valutazione di materiali audio.

    Un totale di 46 ascoltatori (30 persone al Sito A e 16 persone al Sito B) con udito normale hanno partecipato al test. I partecipanti al Sito A sono stati selezionati tra persone non coinvolte nello sviluppo o nella valutazione dei dispositivi di registrazione. I partecipanti al Sito B, invece, sono studenti e professori del programma Registrazione del Suono con esperienze al training di un "orecchio timbrico".

    Sul piano metodologico mi sembra ben fatto, anche se l'esiguità del campione esaminato non permette, come la solito, di poter generalizzare i risultati e comunque sono relativi all'apparecchio DAC utilizzato per il playback.

    Interessante che almeno i partecipanti dello studio, sembrano aver incontrato alcune difficoltà nel discriminare i formati sulle alte frequenze e non sulle basse.
    Ultima modifica di bibo01 : 30-03-2016 a 04:58

  10. #10
    tebibyte
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    Interessante ma, dal punto di vista metodologico, io condurrei uno studio del genere con un basso numero di tester ma con la ripetizione del test a distanza di tempo e più volte. Infatti continuo a pensare, e più passa il tempo e più me ne convinco, che l'unico rimedio contro il rischio del condizionamento psicoacustico sia la ripetibilità delle percezioni nel tempo. Un fenomeno che si ripete con costanza di risultato percettivo è un fenomeno vero, comunque la si voglia rigirare. Un basso numero di tester ma con un alto numero di sampling è perciò in grado di superare le pastoie statistiche e anche quelle legate allo stato psicofisico del momento, altra cosa che inficia pesantemente i risultati di un test condotto in una singola seduta. Mi rendo conto della difficoltà organizzativa di un test simile ma non vedo come ovviare in altro modo alle trappole insite in un approccio più standard, come quello utilizzato in questo lavoro.

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