Una piccola provocazione domenicale: cMP2 e cavi di segnale ( per chi non ci crede)

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  1. #1
    tebibyte
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    Predefinito Una piccola provocazione domenicale: cMP2 e cavi di segnale ( per chi non ci crede)

    Oggi, dopo molti anni, preso da un raptus ho provato a vedere quanto il cMP2 potesse essere sensibile al cambio del cavo di segnale.
    Il mio sistema esce in analogico sbilanciato (Asus Xonar STX rifatta di sana pianta, o quasi) e usa g StraightWire Crescendo che posseggo ormai da molti anni.
    Questo pomeriggio mi è venuto il ghiribizzo di provare a sostituire questo cavo con un Synergistic Research Tricon, giusto per vedere che effetto facesse, in considerazione che sono più o meno nella stessa fascia di prezzo (700-900 $ negli states, nuovi).
    Il risultato è stato drammatico: da un suono che continuo a trovare ogni giorno più bello a quello di un impianto hifi da fiera di alta fedeltà. Il Synergystic fa sparire una marea di microinformazioni, roba da non credere!
    E' venuto fuori un suono solo apparentemente più trasparente, in realtà di una povertà imbarazzante confrontato con quello del maledetto pitone ingestibile della Straightwire, privo com'era della gran parte delle microinformazioni ambientali e quindi timbriche e spaziali.
    Conclusioni: i cavi suonano ( lo sapevo), il Crescendo suona da Dio ( sapevo anche questo, è sicuramente il miglior prodotto in campo di cablaggi (rapp.Q/P!)che abbia incontrato nella mia vita e, soprattutto, non l'ho mai sentito suonare male in qualsiasi impianto sia stato insertito) ma che cMP2 facesse risaltare tanto le differenze mi ha un po' sorpreso. Mi ero fatto l'idea, evidentemente sbagliata, che un segnale eccellente se ne fregasse un po' di più del cavo in cui passa.
    Non è così, ora lo so!

  2. #2
    bit
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    Secondo me a maggior ragione un'ottima sorgente evidenzia le "qualità" dei cavi. In teoria, e pure in pratica, un cavo non aggiungerà mai niente, ma potrà solo togliere e se la sorgente è estremamente fedele, allora si noterà ancora di più la differenza tra un cavo che "equalizza" e un altro che fa passare più informazioni possibile, ovvero che si rende il più invisibile possibile.
    Che dici? Potrebbe essere così? Naturalmente IMHO.

  3. #3
    i'm back L'avatar di madman
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    sono d'accordo, un pò la filosofia che si dovrebbe applicare a tutta la catena audio.. con un impianto molto rivelatore, le pecche vengono subito fuori, a partire dalle cattive registrazioni, che non credevo fossero così tante.....

  4. #4
    tebibyte
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    Ci sono ricascato! Avevo giurato a me stesso " mai più prove di cavi" e invece.......parliamone ancora una volta.
    La mia/nostra battaglia, in campo audio, è sempre stata quella combattuta contro il furto delle informazioni, la sottrazione delle quali era da imputarsi ai mille ostacoli, trabocchetti e limiti fisici della trasmissione di un segnale x che diventa, ai morsetti del trasduttore, x-y, cui andava ad aggiungersi un bel +z, il rumore.
    Uno dei problemi principali, però, era il non sapere esattamente quale fosse il valore di x , quello di partenza, per cui potevo giudicare esclusivamente il risultato finale, ma ignoravo totalmente il valore vero (o almeno vicino) di x perchè non avevo mai avuto occasione di ascoltare un segnale che fosse vicino all'originale.
    cMP2 mi ha permesso di avvicinarmi al vero valore di x, sia riducendo grandemente il valore di z, il rumore, sia riducendo il valore di y, eliminando le perdite in lettura,minimizzando le interferenze nel processamento dei files e nel trasferimento degli stessi alla scheda audio.
    Per tuttro quanto fin qui esposto ho teorizzato che le eventuali perdite dovute a differenti tipi di cablaggio (comunque di eccellente qualità) fossero di gran lunga inferiori al guadagno globale e, pertanto, meno influenti sulla qualità finaledel suono.
    Non è così: non solo sono influenti ma lo sono in proporzione maggiore.
    Per esemplificare meglio quello che ho percepito: il Synergistic restituisce un suono che si propaga nel vuoto ( scusate l'incongruenza fisica), privo di vita, un po' artificiale.
    Il Crescendo, invece, trasmette un suono che si propaga nell'aria di un ambiente ben delimitato fisicamente, vivo e quasi palpabile. Vero, cioè! Mi viene spontanea la considerazione che i microfoni siano in grado di percepire, e quindi restituire, una serie impressionante di informazioni di basso livello, ben più di quanto sospettassi, la maggior parte delle quali venivano perse, però, in fase di riproduzione. E l'upsampling di cplay ( parlo di SoX, SRC non mi piace) aggiunge una notevole quota di ulteriore realismo, tale da rendere quasi insulsa la differenza con i files ad alta definizione.
    A questo proposito, per chi vuole fare una prova in tal senso senza stressarsi troppo, consiglio il download del sampler di
    Classical Music - Channel Classics Records
    Troverete 6 minuti della Messa in si min. di Bach a 16/44, 24/96/ 24/192 che vi permetterà facilmente di avere tre files (una volta fatto un unico .cue) da aprire in rapida successione per percepirne e capirne le differenze. Ricordatevi che, sia che lavoriate nella shell cMP o su XP, una volta cambiata la selezione dell'upsampling, cplay va chiuso e poi riaperto per rendere efficace il cambio.
    Circa le registrazioni di cui parla madman bisogna intendersi di quali generi si voglia discutere.
    Che un sistema di alto livello faccia venir fuori le magagne dei trucchetti da quattro soldi del pop di consumo, tanto da renderlo inascoltabile, è un fatto. Che, invece, la maggior parte delle registrazioni vituperate ( un esempio le DGG degli anni '70) si rivelino assai meno drammatiche di come sembravano in CD o anche in vinile è uno dei pregi di questo fantastico sistema. Certo è che un cMP2 è un sistema che merita un impianto veramente a punto per esprimere ciò che può fare, che è tantissimo.
    La realtà è che trovo bellissimi la maggior parte degli album che ascolto quotidianamente, alcuni dei quali arrivano addirittura ad essere sconvolgenti.
    A costo di essere noioso ripeto ancora una volta che qualunque sforzo per dotarsi di un cMP2 sarà ripagato dal risultato finale, con gli interessi.

  5. #5
    bit
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    Originariamente inviato da audiodan
    La realtà è che trovo bellissimi la maggior parte degli album che ascolto quotidianamente, alcuni dei quali arrivano addirittura ad essere sconvolgenti.
    Domanda un po' OT e forse anche un po' senza senso: come fai a essere certo che gli algoritmi che applica cmp per l'upsampling non rendano la musica più "eufonica", tanto da rendere tutto più piacevole?
    Te lo chiedo, non per malafede, ma perchè cmp sembra la manna dal cielo e sto cercando più pecche possibile . Per farti un esempio: avevo un nad che gonfiava un po' il medio basso ed effettivamente era più piacevole, ma dopo un po' insopportabile. Da quando sono passato al naim nait 5i è tutto un altro discorso.
    P.S.: dato che è un po' OT se vuoi rispondimi un privato.
    Originariamente inviato da audiodan
    A costo di essere noioso ripeto ancora una volta che qualunque sforzo per dotarsi di un cMP2 sarà ripagato dal risultato finale, con gli interessi.
    Messa così sembreresti un forte sostenitore della filosofia flat earth "il suono parte dalla sorgente, quindi questa deve essere impeccabile e non ci sono scuse che tengano".

  6. #6
    tebibyte
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    Non mi sembra per niente OT per cui rispondo qui.
    L'effetto dell'upsampling è quello di creare, calcolandoli sulla base di una formula matematica, dei punti mancanti di una curva che è identificata, in un file 16/44.1, da un numero di punti basso, sempre più basso all'aumentare della frequenza. Se hai voglia leggi entrambi i capitoli, sia sul sito originale che qui, a proposito dell'upsampling, è uno dei motivi che mi ha convinto a costruire un cMP2.
    Un buon algoritmo, in pratica, fa si che una curva fatta di molte guglie somigli di più all'onda di un segnale musicale naturale.
    Quello che io sento con l'uso dell'upsampling è proprio questo: un segnale più naturale, non più eufonico, una migliore ambienza, una migliore timbrica, una migliore naturalezza del tempo di decadimento del suono (e anche degli attacchi).
    Qui non ci sono interventi sulle frequenze, solo sulla forma dell'onda che viene riprodotta, per cui non è eufonico ma solo diverso. Sull'upsampling girano una serie di leggende metropolitane straordinarie, ma l'unica verità vera è che i vari algoritmi esistenti producono effetti diversi l'uno dall'altro e non tutti positivi. SoX e SRC, entrambi integrati nel cplay, hanno infatti effetti diversi per cui il problema non è se l'upsampling sia buono o cattivo ma di quale upsampling si parla.
    Circa la priorità di sorgente, ebbene questa è stata una conseguenza dell'ascolto e dello sviluppo di cMP2: ora , per quanto mi riguarda, è una certezza. Garbage in/garbage out è un assioma in campo audio!
    Non posso non continuare a stupirmi, comunque, sul perchè tanta diffidenza per un sistema GRATUITO, che ha alle spalle una comunità piccola ma agguerrita la quale supporta, invece che rigettare, tutti i nuovi arrivati. Invece di provare una cosa che, a male andare, diventa un comune PC da lavoro, si cercano difetti in linea teorica. Capirei se si pagasse qualcosa ma così perchè?
    cMP è un sistema davvero straordinario, i cui limiti non so se siano stati ancora raggiunti ma che già così, per me, rappresenta la migliore sorgente che abbia mai ascoltato, senza limiti di costo, e te lo racconta uno con oltre 30 anni di militanza hifi.
    La differenza è che questa sorgente è praticamente alla portata di chiunque. E scusate se è poco!
    Ultima modifica di audiodan : 29-06-2011 a 07:09

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