Ma il trucco sta proprio lì.
NON puoi cambiarli.
Anche se fossero monotriodi in classe A purissima Zen, il non poterli cambiare già li esclude dall'utilizzo audiofilo.
Perchè l'audiofilo, oltre a giocare ai cambi, è spesso convinto, con il placet del guretto di turno, di poter fare meglio del progettista, e di accoppiare quindi un finale che si adatta meglio di quello che ha pensato o consigliato chi ha costruito il tutto.
Tutto questo un diffusore attivo te lo proibisce.
Infatti quanti diffusori attivi ci sono a listino in campo aifai?
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E questo a una persona intelligente fa venire in mente un sacco di domande:
Ma serve un finale in classe A grosso così e che consuma come un forno da carrozziere?
Oppure servono gli autrasformatori che MCintosh ostinatamente continua ad utilizzare anche sui finali a stato solido?
Od ancora, servono a qualcosa le sosfisticazioni esagerate di ML che poi nella realta' pratica, differentemente da quello che potrebbe sembrare, altro non fanno che abbassarne drasticamente l'affidabilita' come renderne difficoltosa la riparazione?
Serve un mega ampli a valvole, quando basta un potente stato solido e tenersi lontani dalla saturazione?
Qui sta il punto.
Poi se si vuole a tutti i costi credere e rimanere nell'HIEND esoterico, uno queste domande manco se le pone ...
E mi e' capitato anche di vedere persone del settore pro contagiate, ad esempio tempo fa su Videohifi, ho stuzzicato Marco Lincetto ( il prode produttore dei dischi Velut Luna ), professionista si ma al quale piace definirsi "esoterico", facendogli notare come gli ampli delle Genelec ( che lui usa ed apprezza ) non fossero niente di speciale.
E lui senza batter ciglio rispose ( non so in cuor suo quanto fosse convinto di questo ) che in effetti era un loro limite e che non vedeva l'ora di passare ad ATC o PMC, non ricordo esattamente, ma sicuramente qualcosa di molto costoso .....
Saluti
Marco
Ultima modifica di microfast : 22-03-2011 a 14:55
Siamo seri, quanti professionisti del settore audio, si rivolgono, quando lavorano sul serio, al professionale ultracostoso se non quelli che vogliono far colpo appunto sull'audiofilo "HI-Endista" ?
Come se poi questo garantisse chissa' quali registrazioni migliori: tutte belle favolette fatte ad hoc per infinocchiare chi crede alle leggende metropolitane che tanto fanno comodo a chi vende a 100 quello che costa 10.
Saluti
Marco
Le marche erano queste 2, che spesso cita nei pochi interventi il sig. Lincetto:
ATC Loudspeaker Technology, Limited (Acoustic Transducer Company) - ATC Speakers | Marquette Audio Labs
Georg Neumann GmbH - Professional Monitoring
Marco, vedo che ora sei anche diventato esperto di Ingegneria del suono.... corso al CEPU ?
P.s: si scherza eh... però ogni tanto un bagno di umiltà ci stà![]()
No, un mio amico e' un tecnico del suono con i controfiocchi che lavora per le major di hollywood, Sky, registi vari etc etc
Saluti
Marco
non mi sposto di un millimetro dall'hiend professionale.
comunque Paolo Corciulo, direttore della rivista Suono in risposta ad una lettera pubblicata sul numero 414 marzo 2008 afferma:
vorrei solo aggiungere che in quei due mondi, che lei giustamente identifica come non troppo distanti fra loro, va annotato semmai un demerito da parte dell'hi-end che in questi anni nella ricerca di parametri più apparenti che sostanziali ha avuto tutto da perdere e nulla da guadagnare rispetto alla solida concretezza del mondo professionale dove inequivocabili concetti (diffusori amplificati, utilizzo di sub + sat, equalizzazione ambientale e trattamento acustico) sono la norma lì dove "da noi" vengono altezzosamente snobbati sulla base di chissà quale autorevole decalogo...
Ecco allora che il mondo del pro diventa una ricca miniera da "saccheggiare" con intelligenza se si ama e si conosce la musica e la si vuole davvero ben riprodurre !
Ciao
Riki
"Il sistema di Colombo, nel suo assoluto equilibrio tra tre mondi, rappresenta uno splendido spot per l'integrazione tra informatica, audiofilia e mondo professionale" Paolo Corciulo, Suono, maggio 2008
Bene, tornando al mio amico sopra citato, lui mi ha detto che il 99,9% dei professionisti audio, manco sa che esistono gli apparecchi Audio Pro ultra costosi.
Quindi questi non sono altro che una deformazione nata appositamente per gli audiofili, dove, gli si da si un prodotto sicuramente valido ma a prezzi fuori dal mondo pro "normale".
Quindi lasciamo perdere M. Lincetto e quei pochi altri analoghi che non rappresentano il mondo audio pro nella sua normalita' ...
Saluti
Marco
Ultima modifica di microfast : 23-03-2011 a 15:51
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