4. Prova sul campo


Dopo un periodo "standard" di rodaggio, che portiamo sempre avanti sulle cuffie in arrivo sul banco di prova, creiamo il nostro personale benchmark fatto di varie tracce musicali, sia .FLAC che .mp3, videogiochi e titoli in qualità Blu-Ray (audio AC3 o DTS).

La sorgente di riferimento è una ASUS Xonar D2X, sicuramente migliore rispetto ai classici sistemi integrati su una scheda madre, a cui comunque potremo fare riferimento qualora si evidenzino particolari comportamenti.



Nei test di ascolto le SHARK ZONE H40 si comportano in modo neutro con una riproduzione che non mette in risalto in maniera sproporzionata alcune frequenze rispetto ad altre e restituisce voci e strumenti con una presenza forte e vicina, come spesso accade per le cuffie chiuse.

In rapporto ad altri modelli analoghi, come le HyperX Cloud, non c'è una particolare estensione sulle alte frequenze, che risultano comunque bilanciate, mentre i bassi sono ben presenti e mai sguaiati.

Le nostre Sharkoon appartengono a quella fascia di prezzo dove, solitamente, siamo soliti ascoltare bassi esuberanti e medi smorzati (nel migliore dei casi), ma la loro resa sonora risulta invece ben bilanciata e di livello superiore rispetto a molti prodotti direttamente concorrenti.

Le SHARK ZONE H40 offrono infatti una piacevole esperienza di ascolto, con una scena sonora abbastanza aperta (per il tipo di cuffia) e dettagli a sufficienza, risultando così godibile con un'ampia varietà di generi, dal rock al pop, passando per soul e R&B.

Mentre molte cuffie di questa fascia soffrono in modo evidente con brani come Baba o'Riley (The Who), le H40 hanno mostrato la capacità di tenere il passo, aspetto di cui terremo particolarmente conto nel nostro giudizio finale.


Sharkoon SHARK ZONE H40 4. Prova sul campo 1  Sharkoon SHARK ZONE H40 4. Prova sul campo 2 


Il primo banco di prova naturale per queste cuffie è stato Counter Strike: Global Offensive, dove abbiamo testato la capacità di riprodurre con sufficiente dettaglio le tracce di spari e passi per posizionarli correttamente nello scenario virtuale.

In questo frangente le SHARK ZONE H40 si sono dimostrate sufficientemente dettagliate, consentendoci di rilevare posizione e distanza dei rumori in modo efficace, ben coadiuvate anche dal tipo di design che ci isola bene dai rumori esterni per il massimo coinvolgimento in gioco.

In giochi dal carattere meno competitivo, le stesse hanno confermato una resa abbastanza naturale, perfetta per divertirsi con ogni genere di titolo, dall'avventura ai simulatori di guida, sino agli arcade.

Lato acquisizione, le prestazioni di cattura del microfono non ci consentiranno di registrare il prossimo disco d'oro, ma sono comunque sufficienti ad assicurare una trasmissione chiara in combinazione con i sistemi a nostra disposizione.


Sharkoon SHARK ZONE H40 4. Prova sul campo 3 


Per giudicarne comodità ed ergonomia, abbiamo infine sottoposto le SHARK ZONE H40 ad un prolungato test di uso reale dalla durata di oltre sei ore.

Sulla base delle misure interne ed esterne del padiglione, non proprio generose, i pronostici giocavano a sfavore del nostro sample, ma siamo stati (per l'ennesima volta in questa recensione) sorpresi dall'ottimo lavoro svolto da Sharkoon.

Seppure non molto larghe, infatti, le imbottiture risultano elastiche e della giusta densità, deformandosi all'interno per meglio accomodare l'orecchio che mai tocca la parete interna dell'altoparlante.