SAPPHIRE Radeon R9 290X Tri-X OC

2. SAPPHIRE Radeon R9 290X Tri-X OC - PCB

Nonostante AMD abbia lasciato la possibilità ai propri partner di personalizzare, oltre ai sistemi di raffreddamento, anche il PCB delle schede della serie R9 290, SAPPHIRE ha deciso di mantenere inalterati per la sua R9 290X Tri-X sia il circuito di alimentazione che la disposizione dei componenti.

 

La GPU è posta al centro della scheda ed è indubbiamente il componente di maggiori dimensioni.

La GPU "Hawaii" è dotata di ben 2816 Stream Processor suddivisi in 44 Compute Units; la frequenza operativa è gestita in maniera completamente dinamica dalla tecnologia AMD PowerTune with Boost.

A differenza della sua prima implementazione, nella serie HD 7900, la gestione dinamica delle frequenze delle schede video AMD si è decisamente rinnovata, includendo nella "formula" della frequenza un maggior numero di variabili e andando ad intervenire in maniera più aggressiva sulla tensione di alimentazione e la massima corrente assorbibile dalla GPU.

La SAPPHIRE R9 290X Tri-X OC è certificata per operare sino alla frequenza di 1040MHz, 40MHz in più rispetto a quanto indicato da AMD per il modello di riferimento.

Attorno alla GPU troviamo ben 16 moduli di memoria GDDR5 collegati alla GPU attraverso un BUS a 512-bit, per un totale di 4GB, dotazione più che sufficiente anche per gestire configurazioni multi monitor e schermi Ultra HD (UHD o 4K).

La sezione di alimentazione è composta da 6 fasi dedicate alla GPU, più 2 per le memorie; le tensioni sono regolate digitalmente da un integrato compatibile con lo standard SVID2, originariamente progettato per le CPU AMD per socket AM2.

Come tutte le schede della serie R9 290X, anche questa variante di SAPPHIRE richiede due connessioni di alimentazione aggiuntive, una a 8 pin (max 150W) e una a 6 pin (max 75W).

Per un corretto funzionamento di tutte le schede AMD di ultima generazione, consigliamo di utilizzare alimentatori di alta qualità e di recente costruzione, poichè i modelli più vecchi potrebbero non gestire correttamente i "complessi" stati di alimentazione gestiti dalle nuove GPU, causando problemi spesso difficilmente identificabili, come crash improvvisi o cali di performance.

Una caratteristica che sarà sicuramente apprezzata dagli utenti più evoluti, è la possibilità di attivare un secondo V-BIOS in sostituzione di quello principale, funzionalità utile sia in caso di un errato aggiornamento dello stesso, che per sperimentare "soluzioni alternative".

E' necessario ricordare che modificare il V-BIOS della scheda può causare danni irreparabili ai componenti, con conseguente perdita della garanzia del produttore.