Originariamente inviato da
UnixMan
...e non ti passa neanche per l'anticamera del cervello che magari, forse, in quel test "casareccio" ci potrebbe essere qualcosa di sbagliato?
La percezione non è cosa banale. L'udito umano non somiglia neanche lontanamente ad un oscilloscopio o a un analizzatore di spettro. Non è banalmente una "registrazione", una "immagine" di un fenomeno fisico. A rigore non è neanche un fenomeno deterministico (forse al più potrebbe rientrare tra i fenomeni "caotici"), né ripetibile.
Quello che senti (o non senti) dipende solo in minima parte da ciò che effettivamente arriva alle tue orecchie in quel momento!
Il cervello riceve le informazioni uditive e le
elabora, le
integra con le informazioni provenienti dagli altri sensi, le
confronta con ciò che conosce già, le "
filtra",
cerca configurazioni note e/o ripetute, a seconda dei casi
scarta o evidenzia ciò che ritiene più o meno importante o (in)
congruente in quel contesto ed alla fine crea "la percezione", cioè "quello che senti".
Che perciò non è affatto una "immagine" più o meno precisa di un suono fisico, ma una vera e propria
ricostruzione virtuale (parziale, schematica e per così dire "artificiale") di come il cervello ha
interpretato quel dato insieme di stimoli sensoriali in quel dato momento ed in quel dato contesto (basandosi anche sull'insieme di tutte le sue esperienze pregresse).
In determinate condizioni il cervello è in grado di estrarre da uno stimolo sonoro una quantità di informazioni semplicemente incredibili, come nessuno strumento conosciuto è in grado di fare. Può percepire differenze evidenti laddove nessuno strumento riesce ad individuare alcunché di significativo. Può riconoscere "una voce" (di una persona, di uno strumento, ecc) tra mille altre simili, può permetterti di orientarti nel buio più assoluto sfruttando solo l'eco dei tuoi stessi passi... e molto altro ancora.
Allo stesso tempo e con la stessa facilità può "prendere lucciole per lanterne", scambiare una cosa per l'altra o ignorare completamente fenomeni macroscopici, che magari appaiono addirittura preponderanti alla più semplice delle misure.
Determinati fenomeni appaiono evidenti (vengono percepiti in modo evidente) in determinate condizioni, mentre risultano completamente inaudibili in altre. Se non conosci a priori quali sono queste condizioni e come replicarle, hai una altissima probabilità di fare solo un buco nell'acqua. O, peggio, di saltare a facili conclusioni... del tutto errate.
Moltissimi fenomeni sono riconoscibili
solo se si è stati precedentemente "addestrati" ed allenati a farlo. Non per caso, quasi tutti i test percettivi seri prevedono una complessa preparazione che include un adeguato "training" specifico dei soggetti che saranno sottoposti al test.
Per giunta, qualsiasi test "controllato" pone inevitabilmente il soggetto in un contesto alieno e "stressante", laddove la probabilità di ottenere risultati attendibili per fenomeni che non siano più che palesi ed evidenti è pressoché nulla.
In conclusione, mi spiace dirtelo, ma i test "caserecci" sono solo tempo sprecato. Peggio, portano a conclusioni e convinzioni drammaticamente errate.
Forse non te ne rendi conto ma, senza offesa, stai cercando di combattere "l'olio di serpente" che inonda i circoli audiofili con... un altro olio di serpente. Fuffa pseudoscientifica contro altra fuffa altrettanto pseudoscientifica. Così non si va da nessuna parte.