Introduzione
La presente guida vuole fornire degli spunti e delle linee guida generali da seguire nell’overclock delle principali piattaforme al momento presenti sul mercato per i processori Intel, e si rivolge a tutti coloro si avvicinano per la prima volta al mondo Intel, fornendo nel contempo anche degli spunti per gli utenti che già conoscono queste piattaforme.
In particolare le piattaforme che verrano prese in esame sono elencate di seguito:
- Intel® 975X Express Chipset
- Intel® P965 Express Chipset
- NVIDIA nForce 680i SLI per Intel
Andando a considerare le caratteristiche e le capacità di overcloccabilità di queste specifiche piattaforme si faranno dei discorsi generici che valgono anche per le piattaforme aventi chipset di poco differenti o della stessa famiglia rispetto a quelli trattati.
Intel® 975X Express Chipset
Per capire quali sono i parametri da configurare e da tenere sotto controllo per l’overclock del 975 cominciamo a proporre uno schema di principio del chipset tratto dai datasheet della Intel:
Le principali componenti da tenere sotto controllo sono:
- il northbridge del chipset o MCH che sta per Memory Controller Hub;
- le memorie
- la CPU
- il collegamento tra memorie e MCH
- il collegamento tra processore e MCH (il bus quad pumped)
Pertanto le memorie sono connesse alla CPU attraverso l’MCH e sono i tre elementi che sono determinanti nell’overclock di questa piattaforma.
MCH
L’MCH può essere assimilato ad un processore vero e proprio che viene pilotato dalla frequenza base del FSB e che funziona ad una frequenza data dal prodotto del moltiplicatore del northbridge per questa frequenza base. Il moltiplicatore del northbridge viene stabilito in base alla cosiddetta frequenza di strap che vedremo che in questa piattaforma può assumere i valori di 533,800, 1066 e 1333 a cui corrispondono i moltiplicatori del northbridge 3, 2, 3/2, 6/5. Pertanto si vede che a parità di FSB più alta sarà la frequenza di strap e minore sarà il moltiplicatore del northbridge e quindi minore sarà l’overclock del northbridge o MCH, condizione che corrisponde a una maggiore facilità di overclock.
Quindi per il fine che si propone questa guida basta sapere che più alta sarà la frequenza di strap e più facile sarà overcloccare il sistema andando su con la frequenza base di FSB. Ovviamente l’overclock del MCH ne aumenta le prestazioni e quindi abbassando la frequenza di strap aumenta l’efficienza del MCH, quindi bisogna trovare un buon compromesso tra stabilità generale della piattaforma e performance giocando su massima frequenza del FSB e frequenza di strap.
Chi volesse maggiori dettagli sul funzionamento della frequenza di strap e dei concetti ad essa correlati potrà consultare la seguente guida http://www.atris.it/Forum/showthread.php?t=44483.
C’e’ anche da dire che non tutte le motherboard consentono di settare direttamente la frequenza di strap dal bios, ma la frequenza di strap viene cambiata in funzione del moltiplicatore delle memorie settato (approccio Asus). Invece in alcune piattaforme questa voce appare direttamente nel bios come nella Intel Badaxe e nella Abit AW9D-Max.
La foto precedente si riferisce ai settaggi presenti nel bios della AW9D-Max e ben rende l’idea del settaggio diretto che può essere fatto dal bios della frequenza di strap. Si vede che è prevista la voce “N/B Strap CPU As” per la quale sono possibili 4 valori. By CPU, PSB1066, PSB533, PSB800 (e penso che con le ultime release di bios ci sia anche PSB1333). Sostanzialmente con questo settaggio è possibile settare direttamente la frequenza di strap e quindi il moltiplicatore del northbridge. I settaggi sono abbastanza intutitivi tranne quello “By CPU” che si riferisce al fatto che la frequenza di strap sia settata pari alla frequenza base di default con cui il processore è progettato. Impostando in “By CPU” se si utilizzerà un E6600 la frequenza di strap sarà pari a 1066 MHz (4x266), se invece si utilizzerà un E6850 la frequenza di strap sarà pari a 1333 MHz (4x333), se utilizzerà un E4300 la frequenza di strap sarà pari a 800 MHz (4x200).
Quindi la modalità con cui è stato programmato il bios della AW9D-Max ben riassume tutti i possibili settaggi che è possibile trovare per la frequenza di strap nei bios delle varie schede madri con chipset 975. Magari il nome nella voce del bios su altre schede madri sarà diverso, ma i concetti qui esposti valgono in generale.
Rimane da segnalare che in alcuni casi il bios è programmato in maniera tale che non si troverà una voce che consenta di settare la frequenza di strap direttamente, ma visto che i principi di funzionamento del chipset 975 sono gli stessi, intervenendo su altre grandezze correlate allo strap, come il moltiplicatore delle memorie, senza vederlo in maniera esplicita si andrà a variare la frequenza di strap. Per Esempio nelle schede madri Asus con chipset 975 utilizzando i moltiplicatori 4:3, 5:3 e 2:1 si ah un cambio di strap da 1066 a 800.
Altra grandezza che va tenuta in conto per il corretto overclock del sistema è la tensione che si applica sul MCH o NorthBridge, perché come già detto questo componente si comporta proprio come un processore, all’aumentare dell’overclock per renderlo stabile bisogna alimentarlo con una tensione più elevata. Questa voce nei vari bios assume i nomi più diversi vMCH, vNB, ecc., ma il significato è sempre lo stesso.
Per riassumere velocemente, per tenere sotto controllo il northbridge o MCH, durante per l’overclock del sistema bisogna tenere d’occhio le seguenti due grandezze:
FSB quad pumped, frequenza delle memorie e frequenza CPU
- la frequenza di strap del sistema
- il voltaggio del MCH o northbridge
Anzitutto c’e’ da dire che nel chipset 975x c’è un clock base da cui è possibile derivare tutti i segnali di clock verso le altre componenti del sistema. Tale segnale è il FSB base che pilota la frequenza delle memorie e della CPU con dei moltiplicatori che sono settabili via bios, e la frequenza del bus quad pumped in maniera fissata.
Giusto per riassumere, fissato un FSB base, si avrà:
Anche qui i programmatori dei bios delle schede madri si sono sbizzarriti utilizzando ognuno la propria nomenclatura:
- la frequenza della CPU che sarà data dal prodotto tra la frequenza del FSB base e il moltiplicatore della CPU
- la frequenza delle RAM che sarà data dal prodotto tra la frequenza del FSB base e il moltiplicatore della memoria
- la frequenza del bus quad pumped che è data dal prodotto tra un fattore fisso 4x e la frequenza del FSB base. In questo caso però c’è da fare una precisazione che si riferisce alla frequenza reale del bus quad pumped che nella realtà è pari a quella del FSB base, solo che per ogni colpo di clock vengono trasferite 4 informazioni elementari (64 bit o 8 byte), il che fa in modo che ci sia una banda quadrupla per il trasferimento delle informazioni.
Abit chiama la frequenza FSB base come “External Clock”, mentre chiama il moltiplicatore della CPU come “Multiplier Factor” e il moltiplicatore della memoria come “DRAM Spec.”. Invece Asus, oltre a utilizzare menu differenti per ospitare i suddetti parametri di overclock, li chiama come si evince dagli screenshot riportati di seguito che sono riferiti al bios della P5W64
La frequenza base del FSB in questo caso diviene “CPU Frequency” mentre il moltiplicatore della il moltiplicatore delle memorie diviene “DRAM Frequency”.
In questo menu vengono anche evidenziati tutti i voltaggi delle componenti del sistema, in generale si può affermare che per spingere i componenti in overclock sarà anche necessario overvoltare le componenti critiche dell’architettura che sono la CPU, le RAM e l’MCH. Ovviamente non esistono dei valori standard per il voltaggioma molto dipende dalla qualità dei componenti, da quanto si vogliono spingere i componenti fuori specifica, e dalla fortuna che è determinante per “beccare” componenti con margini maggiori di tollerabilità all’overclock. In altre parole si deve provare e riprovare fino a trovare il giusto valore che tenga conto dell'obiettivo che si vuole raggiungere in overclock, della "salute" dei componenti e della stabilità del sistema.
Il moltiplicatore della CPU diviene “Ratio CMOS Setting”.
Agendo su questi parametri del bios è possibile settare le frequenze di funzionamento della CPU, delle RAM e del FSB.
Sul chipset 975 particolare attenzione bisogna porre al moltiplicatore delle memorie che incide moltissimo sulla stabilità in overclock del sistema. Infatti a frequenze prossime ai 400 MHz gli unici moltiplicatori che vanno bene sono FSB:RAM=1:1 oppure FSB:RAM=4:5, e quest’ultimo va utilizzato facendo attenzione a impostare le opportune tensioni sul MCH e i corretti valori per alcuni timings secondari per le memorie (il Read delay tRD e il Refresh cycle Time tRFC).
Adesso si spiegherà con un esempio pratico quello che succede, e si daranno degli spunti di riflessione utili ai fini dell’overclock.
Supponendo di impostare un FSB di 400 MHz avro' un processore che funzionerà a 9x400=3.6 GHz (si sta facendo l'esempio con un E6600), il bus quad pumped funzionerà a 1600 MHz il che significa una banda teorica massima di 1600 MHz x 64 bit = 12800 MB/s = 12,8 GB/s. A questo punto nel nostro esempio, per avere un overclock stabile, le memorie potranno funzionare alle seguenti frequenze:
L’osservazione che si potrebbe fare è quella che, in queste condizioni di funzionamento, la banda passante delle memorie è uguale o maggiore della banda fornita dal bus FSB quad pumped che collega il processore al MCH. A questo punto che senso avrebbe utilizzare delle memorie con banda al di sopra di quella che è possibile veicolare verso il processore?
- FSB:RAM=1:1 cioè DDR2-800 MHz ovvero PC6400 e quindi una banda teorica di 6,4 GB/s in single channel ovvero 12,8 GB/s in dual channel
- FSB:RAM=4:5 cioè cioè DDR2-1000 MHz ovvero PC8000 e quindi una banda teorica di 8,0 GB/s in single channel e 16.0 GB/s in dual channel
Bisogna considerare che in mezzo, tra processore e memorie, ci sta il northbridge o MCH che rappresenta il vero collo di bottiglia del’intera architettura, e che ha un'efficienza, in termini di banda massima, che si attesta intorno al 60%-65% della banda massima possibile per il FSB quad pumped.
Ora più alta è la frequenza di funzionamento delle memorie, cosa che si ottiene alzando il FSB base oppure il moltiplicatore delle memorie, e più aumenterà la banda delle memorie e si abbasserà la latenza. Inoltre alzando il FSB base si overclocca il northbridge o MCH e si aumenta la sua efficienza al massimo (fino a che l’MCH rimane stabile). Quindi aumentano le performance del sistema per l'effetto dell'aumento della banda lato memorie e lato processore/bus quad pumped, e per l’abbassamento delle latenze interne del MCH dovute all’overclock dello stesso.
Pertanto in generale si aumenterà la banda passante che si riesce ad assicurare tra memorie e processore aumentando le performance del sistema. Se il processore ha bisogno di 1 MB di dati dalla memoria, una cosa è che questa riesca a fornirli con una banda di 7 GB/s e un'altra è che questa riesca a fornirli con una banda di 10 GB/s.
Banda delle memorie
La banda delle memorie dipende essenzialmente da due fattori:
Grazie al fatto che i timings sono una caratteristica generale legata ai moduli di memoria e non alla motherboard utilizzata, quanto sarà detto sarà valido in generale, e non si riferirà ad una particolare architettura di chipset presa in considerazione, e/o ad un particolare modello di scheda madre all’interno di un’assegnata architettura di chipset.
- dalla frequenza alla quale funzionano, e su tale punto non ci si soffermerà ulteriormente visto che è già stato trattato nei paragrafi precedenti;
- dalla latenza delle memorie, inteso come il tempo massimo dal momento in cui è stata ricevuta una richiesta di accesso, al momento in cui è stata espletata l’operazione richiesta con l’output del dato sul bus esterno oppure la scrittura del dato sulla cella di memoria. Per abbassare la latenza delle memorie bisogna intervenire sui timings.
L’unica cosa da osservare che a seconda del tipo di chipset variano i timings secondari delle RAM messi a disposizione dal bios. I timings che possono essere impostati direttamente da bios, nelle schede madri con chipset 975x, per abbassare la latenza di funzionamento delle memorie sono quello presenti nel seguente screenshot:
Di seguito andremo ad esaminarli uno per uno, spiegandone brevemente il significato, e proponendo dei valori in funzione della frequenza di funzionamento delle memorie scelta. Si arriverà ad un livello di profondità dei concetti che è tarato su quelli che sono gli obiettivi di questa guida. Chi vorrà approfondire ulteriormente il discorso del funzionamento delle memorie e del significato dei timings potrà consultare la seguente guida: http://www.atris.it/Forum/showthread.php?t=42873.
Una spiegazione sintetica dei timings delle memorie che è possibile settare da bios è riportata di seguito:
· DRAM CAS# Latency o tCL è il numero di cicli di clock che deve trascorrere tra un comando di READ e il primo fronte dello strobe DQS associato al primo dato in lettura.
· DRAm RAS# to CAS# Delay o tRCD è il numero di cicli di clock che deve trascorrere tra l'attivazione di un banco di memoria e il primo comando di READ/WRITE impartito allo stesso banco.
· DRAM RAS# Precharge o tRP è il numero di cicli di clock che deve trascorrere tra un comando di precharge e un comando di attivazione impartito allo stesso banco.
· DRAM RAS# Activate to precharge o tRAS è il numero di cicli di clock che deve trascorrere tra un comando di attivazione e un comando di precharge diretti allo stesso banco. Più basso è il tRAS è più alte sono le performance, di contro se è settato troppo basso si può avere la corruzione dei dati.
· DRAM Write Recovery Time o tWR Write Recovery questo valore rappresenta il minimo intervallo di tempo (misurato in cicli di clock) tra la ricezione dell’ultima porzione di dati da scrivere e la disponibilità della riga indirizzata ad essere “chiusa” con il comando di PRECHARGE. Il tWR suggerito dallo standard è 4 per moduli DDR2 533, 5 per i moduli DDR2 667, e 6 per moduli DDR2 800.
· Refresh Mode Select o tREF Refresh Rate è il tempo misurato in microsecondi che deve trascorrere tra due comandi di refresh consecutivi diretti allo stesso banco. Se l’intervallo di refresh è troppo elevato si rischia la corruzione dei dati salvati nelle celle di memoria.
[FONT='Times New Roman','serif']Esistono altri settaggi possibili per i timings secondari delle memorie nel chipset 975x, ma questi non sempre sono riportati nel bios, ma tuttavia sono visibili da windows tramite l’utility “memset” di cui è riportato uno screenshot:[/font]
I parametri di cui si parlava sono i timings secondari o subtimings e la loro spiegazione è riportata di seguito:
- Refresh Cycle Time o tRFC: è il numero di cicli di clock durante i quali è attivo il segnale di refresh della Ram. Leggendo i datasheet dei vari costruttori di chip per RAM si vede che per chip con densità pari 512 Mbits (quelli utilizzati in moduli dual rank da 1GB o in moduli single rank da 512 MB), il Refresh Cycle Time suggerito dalle specifiche è 105 ns, che corrispondono a 21 clock con frequenza DDR2 400 oppure 42 clocks con frequenza DDR2 800. Pertanto per calcolare il refresh time in cicli si può utilizzare la seguente formula:
tRFC=21*FSB*DRAM_RATIO/200in cui FSB è la frequenza base impostata del FSB e DRAM_RATIO è il moltiplicatore della memoria (ad esempio 3/2 per DDR2-800 MHz con FSB = 266 MHz). Questo timing influisce poco sulle prestazioni del sistema, ma è determinante nei riguardi della stabilità quando si sale in overclock. Pertanto tale valore va assolutamente impostato così come suggerito per essere stabili quando si sale in overclock.
- Read delay o tRD è il ritardo in cicli di clock tra un comando di READ a un banco di memoria, e l'asserzione del segnale HDRDY sul FSB che predispone il processore alla ricezione dei dati in lettura. Il valore che suggerisce Intel per questo timing è 7 anche se i bios delle schede madri utilizzano valori anche più spinti. Ad esempio la P5W64 utilizza 6 in condizioni normali e 5 con Hyperpath3 attivato. Questo timing ha una grande influenza sulla stabilità quando si overclocca e una modesta influenza sulle prestazioni. E’ consigliabile impostarlo su 7 se si sale molto di FSB o si utilizzano moltiplicatori delle memorie diversi da 1: l. Questo timing imposta una latenza interna del chipset e non dipende dalla tipologia dei moduli di memoria utilizzati.
- Write to Precharge command o tWRP è numero di cicli di clock che devono passare tra un comando di scrittura e un comando di precharge diretti allo stesso banco. Tenendo conto che tra comando di scrittura e il primo dato disponibile in scrittura devono passare tCL-1 cicli di clock (la write cas latency per le memorie DDR2 è sempre pari alla cas latency tCL meno uno), che i dati in scrittura sono BL/2 dove BL è il burst lenght (BL/2 perchè le operazioni in scrittura sono effettuate sul fronte di salita e di discesa del clock), che tra l'ultimo dato in scrittura e il comando di precharge devono passare tWR cicli di clock dove tWR è il write recovery time, avremo:
tWRP=tCL-1+BL/2+tWR
poichè BL è settato a 8 si avrà
tWRP=tCL+tWR+3
Il tWR suggerito dallo standard è 4 per moduli DDR2 533, 5 per i moduli DDR2 667, e 6 per moduli DDR2 800.
Per esempio se la frequenza delle memorie è al di sopra degli 800 Mhz, impostando tCL=4, si avrà che:
tWRP=4+6+3=13
- Write to Read command o tWRC: è il tempo in cicli di clock che intercorre tra un comando di scrittura e un comando di lettura diretto allo stesso banco. Seguendo un ragionamento analogo a quello condotto per Write to Precharge delay e utilizzando il tWTR invece del tWR otteniamo la seguente formula:
tWRC=tCL-1+tWTR+BL/2
e ricordando che BL=8:
tWRC=tCL+tWTR+3
in cui tWTR è l’Internal write to read command delayi i cui valori standard consigliati sono 2 per DDR2 533, e 3 per DDR2 667 e DDR2 800.
Supponendo di stare con le memorie a DDR2-800 MHz e di avere impostato tCL=4:
tWRC=4+3+3=10
· Read Write Turnaround o tRWT: è il numero di cicli di clock che devono trascorrere tra un comando di lettura e un comando di scrittura diretti a due rank diversi. Questo ritardo è necessario per evitare la collisione dei segnali sul bus della memoria. Detto TA il tempo di Turn Around per i segnali, si ricava la seguente formula:
tRWT=TA+1+BL/2
essendo sempre BL=8:
tRWT=TA+5
TA dipende da molti fattori (frequenza di funzionamento del bus, da come sono disposte le piste dei circuiti sul layout, dai buffer della memoria, ecc.), il valore suggerito da Intel è 3 e quindi si ricava:
tRWT=8
· Write Read Turnaround o tWR: Numero di cicli che devono trascorrere tra un comando di scrittura e un comando di lettura diretti a due rank diversi. Si ricava analogamente ai casi precedenti:
tWRT=TA-1+BL/2
Semplificando:
tWRT=6
· Read to Precharge: Numero di cicli che devono trascorrere tra un comando di Read e un comando di Precharge diretti a due rank diversi. Il tempo minimo che deve passare tra un comando di READ e uno di Precharge è pari a:
tRTP=AL+BL/2
supponendo AL (Additive Latency)=0 ed essendo BL=8 si avrà che
tRTP=4
Altri settaggi che limitano l’overclock del 975x
Il discorso che si farà di seguito per il chipset 975x si può riportare a piè pari per tutti gli altri chipset che fanno parte di questa disamina.
I settaggi che influiscono sulla riuscita dell’overclock si possono raggruppare come di seguito:
Tutte le funzionalità che si riferiscono a questi settaggi andrebbero disabilitate in modo da avere un controllo completo sull’overclock del sistema, ed evitare che intervengano impostazioni automatiche che cambino la configurazione impostata da bios in maniera non certa andando a minare la stabilità del sistema.
- impostazioni di gestione automatica del risparmio energetico
- utilità di overclock automatico proposte dai vari costruttori
- funzionalità accessorie relative all’hardware che non vengono utilizzate
Per quanto riguarda le impostazioni di gestione automatica del risparmio energetico si tratta di funzionalità standard del processore e dei sistemi operativi, e che quindi che sono indipendenti dal tipo di chipset utilizzato. Le funzionalità sono sinteticamente riassunte di seguito:
- Enhanced C1 Control: C1 è uno stato a basso consumo in cui entra il processore quando riceve un'istruzione halt che è impartita dal S.O. nei cicli idle del processore. Enhanced C1 (C1E) è uno stato C1 in cui moltiplicatore e tensione del processore sono abbassati, determinando un minore consumo da parte del processore. Visto che in overclock le coppie frequenza-tensione del C1E non sono necessariamente stabili va disabilitata questa funzionalità del processore;
- Intel Speedstep Technology: questa funzionalità si basa sui cosiddetti stati Pn di prestazione del processore. Uno stato Pn è individuato da una coppia di valori frequenza-tensione. All'aumentare di n diminuiscono la frequenza e la tensione applicate sul processore producendo una diminuzione delle prestazioni e un consumo minore del processore stesso. Lo speedstep è una tecnologia che oltre che essere supportata dal processore necessita anche del supporto da parte del sistema operativo. Per attivare lo speedstep su Windows XP bisogna scegliere una configurazione di risparmio energetico a basso consumo (ad esempio notebook). La configurazione di default (home/office) non attiva lo speedstep, anche se è stato abilitato nel bios. Visto che gli stati Pn del processore non sono necessariamente tutti stabili, per lo stesso motivo di C1E questa funzionalità va disabilitata.
- CPU Internal Thermal Control: I processori Core 2 Duo hanno integrati due controlli per la temperatura:
1. Un sensore digitale termico nelle zona più ad alta temperatura del core (uno per ogni core). L'uscita di questo sensore (che può essere letta direttamente da un registro della cpu o tramite bus seriale) non rappresenta una temperatura assoluta, ma una temperatura relativa (Delta_T) rispetto a una temperatura prefissata (T_Max). Quindi la temperatura T reale è: T = T_Max - Delta_TLe utilità di overclock automatico create dai vari costruttori di motherboard sono note sotto diversi nomi, di seguito se ne elencherà qualcuno che è specifico per Asus ma stesso discorso vale in linea di principio per altri costruttori:
Quindi quando Delta_T = 0 cioè T = T_Max e scatta automaticamente il Throttling del processore.
2. Un diodo termico integrato in una parte più fresca del core (più in superficie). L'uscita di questo diodo è una misura in corrente che deve essere calibrata sulla motherboard. E' questa la temperature che si legge con speedfan, coretemp dal bios, da pc probe e così via. Questa temperatura è più bassa della precedente, perché il diodo sta più in superficie e quindi più lontano dalle zone più calde del processore. Inoltre questa misurazione è anche meno precisa perché dipende dall’accuratezza con cui è calibrata sulla motherboard.
Se la temperatura misurata dal sensore digitale termico raggiunge lo zero entra in azione il circuito di monitoraggio termico (TCC) del processore che può intraprendere due azioni:
Se la temperatura raggiunge valori ancora più alti, allora il processore si spegne, viene mascherato il clock e non risponde più ad alcun interrupt, in pratica è come se fosse senza alimentazione. Inoltre si alza un segnale, che se viene letto dalla motherboard, indica che il sistema va spento.
- Throttla il processore, ovvero lo fa funzionare a una frequenza effettiva inferiore ( la frequenza interna del processore non varia, ma viene modificata con una modulazione di ampiezza da un segnale il cui duty cycle aumenta all'aumentare della percentuale di throttling). Questa protezione è detta Thermal Monitor 1 (TM1)
- Diminuisce la frequenza e la tensione del processore, analogamente a quanto accade alla gestione energetica automatica dello speedstep visto prima. Questa protezone è denominata Thermal Monitor 2 (TM2).
Le protezioni TM1 e TM2 possono essere disabilitate dal bios settando su “disabile” la voce del bios “CPU Internal Thermal Control”. Visto che, per quanto spiegato prima, questa funzionalità non va ad inficiare l’overclock, anzi protegge il processore nel caso in cui le temperature raggiungano pericolosi livelli di guardia, è fortemente consigliato lasciare attiva questa funzionalità.
Tra le funzionalità relative all’hardware che non sono necessarie e che andrebbero disabilitate ricordiamo:
- HyperPath3: è una funzionalità utilizzata da Asus e che interviene su alcuni timings secondari delle memorie abbassandoli;
- Peg Link Mode: è una funzionalità utilizzata da Asus che determina l'overclock automatico della scheda video;
- AI N.O.S. che imposta in maniera automatica l'overclock del sistema.
- tutte le funzionalità di throttling della memoria e dei bus, e di spread spectrum della CPU e bus che assumono vari nomi in funzione della motherboard. Queste funzionalità andrebbero disabilitate perché agiscono direttamente sulle performance dei componenti abbassandole in determinate condizioni operative e di carico. Per esempio il RAM Throttling funziona in base ai comandi impartiti alla RAM (read, write, precharge, activate, ecc.), il northbridge stima la potenza dissipata nelle RAM e quindi l'innalzamento di temperatura dei chips delle RAM, e quando la temperatura supera un valore limite, il northbridge inizia ad ignorare tutte le richieste inviate alla RAM, forzandole nello stato IDLE, determinando l'abbassamento di temperatura dei chip. Questo naturalmente provoca un abbassamento delle performance generali del sistema.
- Vanderpool Technology: Vanderpool è una tecnologia hardware che permette di dividere il sistema in diverse macchine virtuali che operano in modo indipendente utilizzando però le stesse risorse. Tramite la virtualizzazione, infatti, una piattaforma consente di eseguire più sistemi operativi e applicazioni in partizioni indipendenti. In questo caso si consiglia di disabilitarla se non è utilizzata anche se non dovrebbe avere impatti sulla stabilità e/o sulle performance del sistema.
- Execute Disable Bit: La funzionalità Execute Disable Bit consente al processore di classificare aree in memoria in cui il codice può essere eseguito e altre in cui non può essere eseguito. Quando un worm nocivo tenta di inserire il codice nel buffer, il processore disattiva l'esecuzione di tale codice per impedire danni o la propagazione del worm. Anche in questo caso non è strettamente necessaria la disabilitazione di questa funzionalità.